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MILANO Un «basta» pronunciato in italiano, con decisione, ...

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«Il vostro presidente della Repubblica e il ministro della Cultura hanno supportato il mio film», ha spiegato il regista afroamericano, riferendosi alle parole di apprezzamento per l'opera, tratta dall'omonimo romanzo di James McBride, che sono venute nei giorni scorsi da Napolitano e Bondi. Per il cineasta, le accuse di revisionismo e falsità storiche «sono state pronunciate da chi il film non l'ha visto, non dalle associazioni partigiane, nè da un sopravvissuto che è venuto a vederlo e non ha avuto alcun problema». Ad un uomo che, dopo aver spiegato che suo padre era di Sant'Anna, gli ha chiesto perchè avesse scelto di usare la finzione, Lee ha risposto: «È un'opera di finzione basata su fatti reali. Nel corso delle nostre ricerche abbiamo scoperto che l'unica cosa certa è la strage, su tutto il resto ci sono molteplici teorie». Prima di andarsene, il regista ha ribadito il suo appoggio ad Obama per le presidenziali del 4 novembre: «È l'uomo giusto al momento giusto. Questo è un periodo difficile e ci vogliono persone serie, non pagliacci. Quando vincerà, sarà un giorno migliore non solo per gli Stati Uniti, ma per il mondo intero». E sorridendo ha aggiunto: «Yes, we can». Ieri sera il regista è stato ospite su Raitre di Fabio Fazio alla prima puntata della nuova stagione di «Che tempo che fa».

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