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Dina D'Isa [email protected] Conto alla rovescia ...

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«Non c'è mai stata questa idea nè la volontà di farlo - ha spiegato ieri Gian Luigi Rondi nella Sala Sinopoli dell'Auditorium per la presentazione della rassegna -. Io ho sempre visto il cinema italiano come la mia missione ma in un Festival internazionale non intendo mai privilegiare una nazionalità rispetto ad un'altra. Quanto alla presenza di molti film italiani in questa terza edizione romana, è una cosa che mi ha rallegrato molto ma non c'è stata alcuna pressione perchè questo avvenisse. Ci tengo invece a sottolineare le giornate dedicate agli Stati Generali del Cinema e per il 2009 uno nuovo grande spazio capitolino che raccoglierà il mercato cinematografico del festival». Per Rondi il fil rouge di questo festival è legato alle storie delle famiglie storiche del cinema italiano. «Non solo quella di De Sica, grazie al film in concorso "Parlami di me" di Brando De Sica che riprende un monologo del padre Christian - ha ricordato Rondi -. Ma ci sono anche la famiglia Tognazzi, Rossellini, in Extra con "Kill Gil vol.2 e 1/2" realizzato da Gil che sarà ospite, nonostante l'amputazione di un arto subita pochi giorni fa). E ancora, Manfredi, Vanzina e Risi, con una mostra omaggio a Villa Chigi ad Ariccia». Il neo presidente Gian Luigi Rondi ha poi sottolineato con ironia, come questo sia «il primo festival che dirigo senza aver visto un solo film. Una cosa che accadrà probabilmente anche l'anno prossimo: ho la volontà di rinnovare la totale autonomia ai rispettivi direttori delle sezioni e di ritrovarmi probabilmente anche il prossimo anno come uno di voi a guardare in sala film mai visti prima». Di fatto, si parte con sei film italiani in concorso compreso quello d'apertura, ovvero «L'uomo che ama», opera seconda di Maria Sole Tognazzi con Monica Bellucci. Tra i film europei in concorso spiccano ben 5 francesi, due film della Corea del Sud, uno soltanto Usa («Pride and Glory» di Gavin O'Connor), due tedeschi e poi ancora Europa, con due film polacchi, uno dell'Ucraina, uno portoghese, un altro belga e in fine un russo. Per i fuori concorso è simile la classificazione, a parte «8/Eight» film a firma di otto registi (da Jane Campion e Mira Nair a Wim Wenders) ispirato agli otto obiettivi fissati nel settembre 2000 dalle Nazioni Unite per il miglioramento del Pianeta. E, infine, tanta musica e femminilità al potere, o più modernamente «la donna dominatrice sull'uomo come fil rouge - ha detto la coordinatrice del festival Piera Detassis -. Mentre per la musica sono attesi, non solo il docu inglese su Bob Marley («Bob Marley - Exodus '77» di Anthony Wall) nella sezione L'altro cinema con a due distinti film dedicati a Fabrizio De Andrè, ma anche Carmen Consoli che farà un intervento musicale prima del film di apertura "L'uomo che ama". Infine un gruppo tutto nuovo e top secret capeggiato da Silvio Orlando e composto da 15 attori, dal titolo Snap Band (Snap starebbe per Senza Nulla A Pretendere), che farà un intervento prima del musical di Brando De Sica "Parlami di me" che riprende l'omonimo spettacolo del padre. I luoghi comuni infranti saranno tanti, come l'apertura tutta italiana, il fatto che ci siano in calendario (cosa inedita per un festival) ben quattro commedie (da "Easy Virtue" di Elliott fino al film di Zanussi, "A warm Heart") e anche tanti generi, non ultimo quello romantico di "The Duchess" di Saul Dibb con Keira Knightley».

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