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Quadriennale, il trionfo della non pittura Vincono i video di Paci e della Ligorio

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Tutti e tre i vincitori si tengono infatti ben lontani dalle tecniche tradizionali, ritenendole superate e antiquate come ferrivecchi. E così il Premio Quadriennale di 20.000 euro è andato all'albanese Adrian Paci per il suo video «Centro di permanenza temporanea», misurato, poetico e coinvolgente mini reportage sul dramma dell'emigrazione: un gruppo di uomini e donne alla ricerca di una nuova vita attende invano l'aereo su una scaletta abbandonata in una pista di decollo. Il Premio Giovane Arte di 10.000 euro è stato invece attribuito alla brindisina Deborah Ligorio, che vive e lavora a Berlino, per il suo video «Il sonno», assai meno intenso rispetto a quello di Paci ma comunque fondato sul contrasto fra la bellezza intatta dei paesaggi naturali e la retorica banalità dei commenti massmediatici. Infine, il Premio alla Carriera è andato a Maurizio Cattelan, l'artista (ma anche manager e curatore di mostre) italiano vivente più quotato sul mercato internazionale, autore di innumerevoli provocazioni sotto la bandiera alquanto pericolosa del «tutto è arte». Fra le sue opere più controverse va ricordata almeno «La nona ora», con la statua in cera di Papa Giovanni Paolo II abbattuta da un meteorite in un lago di sangue. Così con questo premio Cattelan si conferma anche dal punto di vista ufficiale come un ineguagliabile «carrierista» e maestro della comunicazione, capace di attrarre come pochissimi altri la luce dei mass media. Riceverà una medaglia d'oro e soprattutto nei prossimi mesi verrà dedicata al suo lavoro una giornata di studi che poi sfocerà nella pubblicazione di un quaderno della Quadriennale. I tre vincitori sono stati scelti l'altro ieri sera dalla prima Giuria tutta internazionale che abbia avuto la Quadriennale e costituita da Suzanne Pagè, Direttore della Fondation Louis Vuitton pour la création, Gerald Matt, Direttore della Kunsthalle di Vienna e Vicente Todoli, Direttore della Tate Modern di Londra. Il solo Adrian Paci era presente alla premiazione, sorpreso dalla notizia comunicatagli dal Presidente della Quadriennale Gino Agnese mentre era arrivato all'aeroporto di Milano da Zurigo e subito partito per Roma. Né Maurizio Cattelan, ormai stabilitosi a New York, né la Ligorio, residente a Berlino, hanno avuto il tempo di giungere in Italia. Senza dubbio, con questi premi e con una giuria così qualificata, la Quadriennale si è ben guadagnata uno status internazionale, anche se forse un po' troppo allineato con i canoni più alla moda di quella creatività globalizzata che troviamo nelle più importanti biennali e fiere d'arte contemporanea. E viene da chiedersi se è ormai inevitabile il declino di pittura e scultura o se invece spesso, come in questo caso, non siano state insufficientemente rappresentate.

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