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Il fantasy delle meraviglie sbarca con il solleone tra incantesimi e magie

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La Disney, che produce il film insieme a Walden Media, ha devoluto i proventi della serata al Great Ormond Street Hospital, ospedale pediatrico di Londra. Forse, l'evento londinese mira a risollevare gli incassi del film, che in Usa ha raggiunto la modica cifra di 56 milioni di dollari. In Italia "Narnia 2" uscirà il 14 agosto (e in anteprima il 24 luglio al Giffoni Film Festival), distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures. Il secondo episodio della saga, tratta dalla serie dei classici della letteratura scritti da C.S.Lewis, è molto atteso dopo il successo del primo "Narnia", che ha registrato un incasso di circa 19 milioni di euro in Italia e di 292 milioni di dollari in America, per un incasso mondiale di 745 milioni di dollari. Diretto da Andrew Adamson, che la Disney ha portato via dalla Dreamworks, già regista della pellicola premio Oscar "Shrek" e "Shrek 2", il film vanta nel cast la presenza di due tra i più famosi attori italiani, Sergio Castellitto, nei panni del terribile re Miraz, e Pierfrancesco Favino, che interpreta invece il Generale Glozelle, il braccio destro del malvagio sovrano. Nel sequel tornano, nel ruolo dei fratelli Pevensie, i quattro attori britannici scoperti da Adamson nel primo "Narnia" - Lucy, la straordinaria Georgie Henley; Edmund, Skandar Keynes; Susan, Anna Popplewell; Peter, William Moseley - e Tilda Swinton nei panni della Strega Bianca. Mentre entra in scena un nuovo personaggio, il Principe Caspian, legittimo erede al trono del regno di Narnia, interpretato dal giovane e affascinante Ben Barnes. Da quando i Pevensie sono tornati a casa, nel nostro mondo è trascorso solo un anno, ma a Narnia ne sono passati quasi 1300. Il perfido Re Miraz ha impedito al legittimo erede, il Principe Caspian, di prendere possesso del trono del magico regno. Usando il corno magico di Susan, Caspian richiama a Narnia i fratelli Pevensie perché lo aiutino a riconquistare quello che gli spetta di diritto. Il fantasy s'ispira ad un altro dei sette racconti lunghi che compongono le "Cronache di Narnia" di C.S. Lewis. Poco conosciuto in Italia ma autore culto del '900 (a lui si ispira "Viaggio in Inghilterra" con Anthony Hopkins), Lewis era un appassionato dell'Italia tanto da dedicare il titolo della sua opera principale alla città di Narnia (l'attuale Narni), collocata sulla via Flaminia come avamposto per proteggere Roma. Erudito di classici della letteratura Lewis, docente di filologia ad Oxford, doveva aver letto della Narnia di epoca romana nelle "Storie" di Livio, negli "Annali" di Tacito e in alcune lettere dei Plinio (sia il vecchio sia il giovane) che celebravano il clima secco, anche durante la stagione delle piogge, gli stupendi alloggi e i salutari bagni. Ma la saga di Narnia è frutto della sua immaginazione: Lewis la scrisse proprio a seguito di sogni in cui apparivano dei leoni. Reinterpretando il significato simbolico leonino, capace di redimere il mondo, mise al centro narrativo delle Cronache Aslan, un leone votato al martirio e al sacrificio estremo. Tutto si svolge in un fantastico mondo medievale, a cui si accede attraverso l'armadio magico della casa di campagna di un anziano professore, dove per caso entrano i fratelli Pevensie. I ragazzi scoprono una terra affascinante e pacifica, abitata da animali parlanti, nani, fauni, centauri e giganti, ma questo mondo fatato è minacciato dall'eterno inverno scatenato dalla malvagia Strega Bianca Jadis.

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