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Valentina Izumi, un po' italiana un po' giapponese? «Sì. Mio ...

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.. «Sì. Un film che è piaciuto ai giovani e ai meno giovani. Un film sereno, pulito. Ho recitato una parte a me congeniale con un bravo giovane attore italiano Nicola Vaporidis. Cercavano una ragazza cinese, hanno scelto me che forse assomiglio alle ragazze cinesi ma non lo sono». Come le è stato affidato il ruolo? «Rientravo a Roma per alcuni giorni di vacanza. Vivo a Londra e lavoro per il teatro. L'agenzia mi ha chiamato per un provino. Sono stata scelta velocemente. È stata proprio un'ottima esperienza». Le piace il tema del film? «Assolutamente sì. Due ragazzi che cercano di sfuggire da una realta a loro non piacevole. Una ragazza semplice con sentimenti semplici che si innamora di un uomo che l'ama davvero anche se regna sovrano il contrasto della famiglia che la vuol dare in sposa ad un altro». Da quando recita? «Da sempre. Ho frequentato una scuola inglese, da piccola recitavo a scuola. Ero sempre la protagonista della compagnia. Quando si organizzava il presepio mi piaceva essere la Madonna piccola vivente». Le piace il teatro? «Sì ho fatto la gavetta fin da quando avevo quindici anni con un ottimo direttore al Politecnico Teatro, Mario Prosperi. Poi, a Londra ho recitato al Globe Theatre». Ed ora rimarrà a Londra? «Vivo tra Londra e l'Italia. A Londra ho frequentato il Drama Centre London. Poi sono stata qualche mese in Russia». Uno schiaffo che ha ricevuto e pensa di aver meritato? «Non ho mai ricevuto tanti schiaffi forse qualcuno da mia madre piccolissima per i soliti capricci dei bambini». Quello che dice è sempre quello che pensa? «Assolutamente sì. Non sono capace di dire bugie. Forse a volte non dico proprio niente». Nella vita spesso si rimane incastrati nella propria solitudine...le è mai capitato? «No. Non amo la solitudine anche se so stare da sola. Ho una famiglia unita. Con i miei genitori e con mio fratello ho un ottimo rapporto. E anche con il mio ragazzo che non vive in Italia». Quando è felice cosa fa? «Vado via velocemente in macchina, è una mia passione».

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