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«Il mio lavoro in bilico tra teatro e cinema»

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Attrice teatrale è stata spesso e tante volte al cinema, perché. «La qualità della recitazione tra teatro e cinema è sicuramente diversa. Il testo e gli spazi portano sulla recitazione in teatro. Da attrice comunque l'ideale è alternare i due mezzi. E oggi in Italia proprio questo sta diventando un'abitudine». Dove si è formata come attrice «La mia formazione è all'Accademia d'Arte Drammatica, mi diplomo nel 1988, nel frattempo studio e lavoro. Recito in "Amor nello specchio" diretta da Luca Ronconi». E la televisione? «Nel piccolo schermo una miniserie televisiva, era il 1988: "L'ombra della spia" di Alessandro Cane». È mai stata premiata? «Miglior attrice giovane premio Ubu e poi una menzione d'onore per il premio Eleonora Duse. Per il cinema una candidatura ai David per la migliore interpretazione femminile non protagonista con il film di Giuseppe Piccioni "La vita che vorrei", insieme a Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli». Il teatro è eterno? «Il teatro è intramontabile ed eterno perché ognuno di noi ha la sua scena». Quando un attore comunica dal palcoscenico? «Se un attore si emoziona l'emozione si trasferisce e passa al pubblico. E quando tutto questo succede è molto, ma molto tangibile». Il suo esordio cinematografico lo ricorda? «Assolutamente sì, sul grande schermo proprio con maestri del cinema come i fratelli Taviani, 1993, il film era "Fiorire"». Ha lavorato anche con un'ottima attrice come Virna Lisi. «È stata una esperienza emozionante. Nella trasposizione cinematografica di un best seller: "Va dove ti porta il cuore", di Susanna Tamaro». È piaciuta anche a Michele Placido. «Sì Michele mi ha scelto per un ruolo secondario in "Un viaggio chiamato amore". Ma non solo Michele Placido, ho lavorato benissimo con Paolo Virzì insieme a Margherita Buy in una commedia, "Caterina va in città"». Ha mai fatto l'attrice comica? «Forse sono anche adatta a generi più leggeri, mi sono cimentata per Carlo Vanzina ne "Il pranzo della domenica"». Le piace la vita? «La vita mi piace, il lavoro mi fa ancora di più amare la vita, ma ci sono anche altri valori della vita che amo profondamente».

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