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Fiera del Libro, l'ipocrisia della sinistra

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Oggettodel contendere la presenza all'evento di una robusta rappresentanza dello Stato di Israele che quest'anno festeggia i sessant'anni dalla fondazione. Apriti cielo: lo scorso venerdì l'intellettuale di origine egiziana e professore di Filosofia e Studi Islamici all'Università di Friburgo e a Ginevra, il professor Tariq Ramadan, invitava tutti coloro che «hanno una coscienza viva» a boicottare la Fiera del Libro di Torino. A prescindere dal loro credo. Ramadan, semplicemente, sostiene che «non si può approvare nulla che provenga da Israele». Tanto è bastato per squassare, letteralmente, la sinistra italiana, già spezzettata dalla rovinosa caduta del governo. Gli intellettuali liberali e di centro si sono limitati a dissentire dal boicottaggio, alcuni anche in modo «sonnacchioso», adeguandosi ai toni pacati di una fiera del libro. La tesi, nel centrodestra è: «Andare contro Israele e la Fiera? Per carità, una pia cosa senza capo ne coda». A sinistra riapriti cielo: Rifondazione Comunista di Torino aderisce al boicottaggio. Bertinotti dissente dal suo partito e dichiara apertamente di essere invece contro il boicottaggio. Per l'occasione riappare Fassino, da qualche giorno silente: «Chiunque abbia una coscienza democratica deve respingere nel modo più netto ed esplicito il boicottaggio». Poi, già da ieri, i «boicottatori» cominciano a cambiare posizione. Gianni Vattimo precisa: «Chi accusa noi boicottatori di voler "imbavagliare" gli scrittori israeliani, o è in mala fede o non sa quel che dice». Insomma l'attacco non è contro gli israeliani, ma verso lo Stato israeliano che «festeggia l'anniversario con il blocco di Gaza». Dario Fo si schiera deciso contro il boicottaggio. Ieri sera un comunicato dei Comunisti Italiani: «Alla Fiera siano invitati come ospiti d'onore, insieme agli israeliani anche gli intellettuali palestinesi su un piano di pari dignità». E vengono respinte le accuse che attribuiscono «ad esponenti della sinistra radicale la proposta di boicottare la Fiera del Libro». E il boicottaggio sparisce. Un gioco di illusionismo.

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