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Marisa Laurito, l'amore come va? «Grazie, bene. Vivo un ...

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Che sta preparando? «Dal 25 gennaio sarò impegnata con un nuovo spettacolo "A me piace o' sciò" a Napoli al teatro Augusteo e poi in giro per l'Europa andremo anche in Spagna e Francia». Di che spettacolo si tratta? «La regia è di Manuela Metri. È un one man show con un'orchestra fortissima. Un giro di volta di balli, canzoni, battute sui pezzi che hanno avuto più successo in tutta la mia carriera finora. Un corpo di ballo corposo proprio nel senso letterale del termine over 60. Tale Pagnottella ballet». A chi deve di più Marisa Laurito? «Sicuramente a Edoardo De Filippo. Devo la professionalità e la sacralità di questo lavoro al grande maestro. Fare teatro è una emozione che si ripete ogni sera e se fatto bene il teatro ti fa vivere come attaccata a una nuvola. Insegna che puoi dare tante cose a te stessa e al pubblico. Se lo si fa male può diventare davvero qualcosa di negativo». E Renzo Arbore? «Renzo è un mio amico e anche un mio maestro, maestro di scena e di vita. Mi ha insegnato a improvvisare. Mi ha regalato la libertà della pre-attività». Come ricorda il suo esordio cinematografico? «È sicuramente un bel ricordo. Il film era la "Mazzetta" di Sergio Corbucci un amico e un altro maestro recitai con il grande Nino Manfredi». Tanta televisione fatta oggi le manca? «In questo momento davvero non mi manca. Vedo in giro televisione non per me. Rimpiango la televisione di una volta. Mi consolo con il teatro e con l'amore. E non è poco».

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