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Il regista Claudio Risi ha dapoco diretto la commedia ...

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I miei ricordi sono legati al cinema e a Roma dove la mia famiglia si è trasferita. La Roma della commedia all'italiana con protagonisti amati e incontrastati, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman. Veri e propri giganti e come dimenticarli... erano sempre dentro casa mia, cenavano spesso insieme». Non è nato a Roma ma in Svizzera... «Sì sono nato a Berna. Ed il mio primo ricordo è legato alla neve. La Svizzera, il nonno. La neve era tantissima, non vedevo mai automobili. Arrivavo nel paesino con un treno a cremagliera costeggiando le montagne». Infanzia, un periodo felice? «Un periodo di grande felicità, tante poesie, raccontavo fiabe al mio fratellino Marco. Mio nonno era medico condotto della zona, e proprio come il veterinario Montenegro faceva visite con mezzi davvero improbabili. Lamponi, mirtilli, la famosa caccia al camoscio... quanti ricordi... non ho mai sparato un colpo ma la carne mi piaceva». È nostalgico? «A volte sì. La nostalgia per un certo periodo della mia vita è stata molto forte, poi un cambiamento radicale proprio quando con tutta la famiglia ci trasferiamo a Roma, ai Parioli. Era bravo a scuola? «Non mi sono mai appassionato alle vicende scolastiche. Nel mitico sessantotto ho organizzato una contestazione a piazza di Spagna. Il sessantotto ha cambiato tutto, è cambiata proprio la musica. Mi piacevano Rolling Stones, Bob Dylan e i Beatles. L'America mi affascinava, Vietnam permettendo. Oggi sento il rapporto interrotto». E Roma è cambiata? «È cambiata eccome. Siamo sequestrati e sequestratori, proprio come nel film di mio papà Dino quando Vittorio Gassman è una vittima innocente di un traffico pericolosissimo». Quali attori ha amato di più dei suoi ricordi cinematografici? «Tognazzi divertentissimo, Mastroianni persona umile e grande mangiatore di fagioli». Pensa di essere un buon papà? «Non so, bisognerebbe chiederlo alle mie due figlie, Marta e Livia. Mi sforzo ancora oggi di essere un buon figlio».

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