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"Liberi di giocare", al via nuova miniserie di Raiuno con ...

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«Un prodotto ricco: i protagonisti sono eroi per caso e detenuti in un carcere, per un cast strepitoso», ha commentato Nardella, capostruttura Fiction Rai. «Dopo la morte di quel povero ragazzo, Gabriele Sandri - ha proseguito - sembra strano sentire la parola "giocare", legata al calcio. In "Liberi di giocare" lo sport fa da "lievito" alla crescita dei protagonisti». La fiction parla di un ex giocatore interpretato da Favino e tornato a Pesaro, dove ha conosciuto la direttrice (Isabella Ferrari), con la proposta di allenare la squadra di calcio in carcere. Micciché ha spiegato il valore della fiction: «Con "Sfide" - ha detto Miccichè - di Raitre, di cui sono stato regista per tre anni, aveva parlato della vera storia di detenuti. Ispirati a quella vicenda per intrecciare temi di carcere e sport e la storia di uno sport "pulito", visto che il calcio attraversa momenti difficili». Pierfrancesco Favino per «Liberi di giocare», ha vinto il premio per la migliore interpretazione al Festival della Fiction di Roma: «Ho scelto - ha detto l'attore romano - di partecipare al film per respirare l'aria di Pesaro: ci sono problemi quotidiani da affrontare. Sto girando - ha concluso Favino - il nuovo film di Spike Lee in Toscana "Miracolo a Sant'Anna" e non so quando uscirà». Anche Isabella Ferrari ha spiegato il suo personaggio. «Credo nella riabilitazione dei detenuti e, la direttrice di carcere di Firenze, mi ha fatto credere nell'esistenza di un personaggio, che tiene a bada una "nave" di uomini».

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