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Kolossal e cinepanettoni

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De Laurentiis: vado in Cina a girare un film sui romaniChristian De Sica: «Andrò a vedere la commedia di Boldi». Accorsi: «Penso soprattutto a fare il papà»

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Dopo la premiazione, dalla Sala dei Corazzieri si è passati nella Sala delle Feste, per commentare l'evento. Sorridente e impeccabile nel suo completo scuro, il produttore Aurelio De Laurentiis ha ricordato che girerà nel prossimo anno in Cina "L'impero dei draghi", film ambientato nell'epoca dell'antica Roma e tratto dall'omonimo romanzo di Valerio Massimo Manfredi: il film sarà diretto da Doug Lefler e interpretato da Colin Firth e Ben Kingsley. Il produttore ha poi confermato le sue prossime pellicole, dirette da Carlo Verdone, Neri Parenti, Giovanni Veronesi e Jon Avnet, che dirigerà la trasposizione cinematografica di "Io uccido", best-seller di Giorgio Faletti. Vicino a Christian De Sica, De Laurentiis ha poi parlato dell'imminente "cinepanettone", "Natale a New York", di Neri Parenti, primo film che testimonia la separazione tra De Sica e Boldi. «Questo sarà per me il 24esimo film di Natale - ha precisato De Laurentiis -. Non temo alcun concorrente: me la vedrò solo col mio pubblico, se qualcuno mi batte buon per lui. Boldi ha preferito staccarsi e ha fatto bene se non si divertiva più a lavorare con i nostri film. La location di New York è stata scelta da mio figlio Luigi e io ho condiviso, anche se è una metropoli impegnativa per girare e gli stessi americani vanno a Toronto per i loro film. Ma è sempre una città raffinata e straordinaria». «Recitare con Massimo Ghini e Sabrina Ferilli è stato come ballare con la Fracci: "Natale a New York" è più commedia e meno farsa - ha aggiunto Christian De Sica -. Andrò a vedere pure "Olè", con Boldi, come tutti i film italiani, perchè è necessario sostenere il nostro cinema e la lotta con gli americani è dura. New York mi ricorda molto Napoli: in tutte e due le città fino a tarda notte c'è sempre movimento. Abbiamo iniziato a girare il film l'11 settembre in un albergo pakistano e non posso negare che avevamo un po' paura. Il primo film che ho girato con Ghini è stato "Compagni di scuola" di mio cognato Carlo Verdone, poi io l'ho diretto in "Uomini", fino ad arrivare ai due film di Natale. Tra noi c'è un bel feeling. Ma ora voglio pensare ai Premi dedicati a mio padre: in un Paese dove tutti dimenticano facilmente sono felice che papà venga ogni anno ricordato. Ma è importante che venga aperta una sala dove soprattutto i giovani possano rivedere i classici». A rassicurare le aspettative di De Sica c'era Walter Veltroni, anche lui tra i premiati, che intitolerà «a Vittorio De Sica la sala proiezione del Palazzo delle Esposizioni, mentre la programmazione della Sala Trevi sarà dedicata alle opere che hanno segnato la storia del cinema italiano». Tra i premiati c'era pure Stefano Accorsi, neo-papà di Orlando, «bambino paladino», avuto da Laetitia Casta: «Sono drogato di mio figlio - confessa, annunciando poi i suoi progetti -. Finite le riprese di "Saturno Contro" di Ozpetek, il film "Tutta colpa di Fidel" di Julie Gavras sarà al Sundance festival a gennaio e a Berlino a febbraio. Poi, sarò sui set di "Un Baiser s'il vous plait" di Emmanuel Mouret e "Les deux mondes" di Daniel Cohen; e a marzo con Laetitia Casta gireremo, per la prima volta insime, "La Jeune fille et les loups" di Gilles Legrand».

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