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Lo sfogo di Milly Carlucci oggi a Tv Talk su Rai Tre

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«Ballando con le stelle» perde ascolti e ha bisogno di riposo

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«Noi abbiamo cominciato nel gennaio 2005 e fino ad oggi abbiamo realizzato, nel totale, considerando anche "Notti sul ghiaccio", 46 puntate: vuol dire che su 104 settimane siamo stati in onda quasi una settimana sì e una no. Questa non è semplicemente una terza edizione, ma è stato un uso industriale di un prodotto, concentrato in due anni». Per Milly Carlucci, quindi, «il programma ha bisogno di riposare, di far tornare nel pubblico il gusto di questo mondo magico che è quello del ballo, della gara, con il messaggio virtuoso di qualcuno che appare in televisione e si sforza di imparare qualcosa per arrivare al successo, un messaggio positivo in questa società del tutto e subito e senza nessun merito» a settimana si e una no. Confrontando poi "Ballando con le stelle" al format del reality la nota conduttrice dichiara: «"Ballando con le stellè non è un reality, non per i contenuti ma per un fatto tecnico. Il reality usa un'arma molto potente che è quella delle molteplici strisce quotidiane con le quali impone i personaggi del suo cast all'attenzione del pubblico. E fa sì che questi personaggi, anche se poco noti, prima o poi, vengano visti, una volta nella giornata. Il nostro programma non ha strisce di nessun tipo - spiega ancora la conduttrice e autrice -. Ma ha un cast chiuso, fisso, che viene visto nel pomeriggio durante "La vita in diretta" per un servizio che varia di durata, abbinato ad un gioco della Lotteria Italia. Questa è tutta l'esposizione del cast. Quindi, in realtà, questo programma ha il problema di un cast chiuso, che perciò non si rinnova e non ha sorprese di puntata in puntata, ma nello stesso tempo, non ha il vantaggio del reality che può bombardarti con i suoi personaggi» .

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