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Dogma Televisivo

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Su «Nessuno tv» via nani e ballerine dal piccolo schermo

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Una tv che non speculi sul disagio e sulla sofferenza, che non usi telecamere nascoste, che abbia un occhio di riguardo verso le musiche originali e dove il diritto d'autore venga tutelato: un sogno impossibile? Non per Arianna Tronco, ideatrice e promotrice del Dogma Televisivo, progetto editoriale che sembra proprio avere l'ambizioso obiettivo di creare un'alternativa alla tv delle bestemmie e delle Pupe & Secchioni. La prima produzione televisiva targata Dogma, in onda il 2 dicembre su Nessuno tv (canale di Sky) e in chiaro sulle tv regionali, è L'Odissea. Vedremo politici come Folena, Gasparri, Belillo, Treu e, pare, anche D'Alema, declamare i versi di Omero. «L'obiettivo — spiega Arianna Tronco presentando l'iniziativa al Caffè Letterario di Roma — è realizzare entro la fine del 2007 l'opera compiuta». Fondamentale, in questo ambizioso progetto editoriale, il decalogo di Dogma: no ai format (tutti i progetti devono essere originali), no alla speculazione sulla sofferenza altrui, no ai superpremi, alle star strapagate (al cast artistico non sarà destinato più di un terzo del budget). Tra i punti salienti, quello relativo al cast artistico, che «deve essere scelto attraverso audizioni e provini per aprire il mercato e dare opportunità anche a persone che non hanno canali preferenziali». No anche alle telecamere nascoste stile «Iene», perchè «il rapporto tra chi viene ripreso e chi riprende deve essere basato sulla lealtà». Molti nomi noti hanno già aderito al Dogma: Moni Ovadia, l'Orchestra di Piazza Vittorio, Mariano Rigillo, Carmen Covito, Renato Mannheimer, Catena Fiorello, Bruno Gambarotta. Tutti insieme sosterranno il progetto sia come simpatizzanti sia perchè saranno attivamente coinvolti in progetti televisivi. Progetti che andranno in onda inizialmente su Nessuno tv. Poi, come auspica l'ideatrice-promotrice, «presto anche su altre reti. L'obiettivo è essere bravi e poter riuscire a penetrare nel mercato nazionale. Noi non abbiamo preclusioni». Ma sia chiaro: i programmi marchiati Dogma Televisivo non saranno noiosi: «Noi — afferma la Tronco — faremo anche cose divertenti, spaziando attraverso tutti i generi. Basta nani e ballerine, si dia spazio alle persone che hanno qualche merito. Nasce insomma la tv democratica, nel senso di una tv più partecipativa, scoprendo anche modi di fare tv che ora sono 'cult' ma che diventeranno un fenomeno non trascurabile, come YouTube o le blog-tv».

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