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Napolitano: «Ho perso un caro amico»

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I ricordi

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«Ho appreso con profonda commozione la notizia della scomparsa di Gillo - scrive il capo dello Stato - Ricordo ancora l'incontro, come sempre affettuoso e scherzoso, che avemmo poco più di un anno fa in occasione della festa per il mio compleanno. C'è stata tra noi una lunga fraterna amicizia, siamo stati legati da sincera stima e viva simpatia, e la sua scomparsa è per me anche una grave perdita personale. Essa è, nello stesso tempo, una perdita molto dolorosa per il cinema italiano e internazionale, cui egli ha dedicato per una vita intera il suo talento creativo e il suo impegno civile appassionato e combattivo». «Con Gillo - aggiunge il presidente della Repubblica - sono stato, come tanti altri al pari di me, legato al patrimonio ideale della lotta antifascista e della Resistenza, cui egli diede il suo coraggioso e generoso contributo. A te, che sei stata sua cara compagna, ai vostri figli, a tutti i familiari - si conclude il messaggio di Napolitano alla signora Picci Pontecorvo - sono vicino, insieme a Clio, con il più grande affetto e rimpianto». Ricordo più intimo, invece, quello del regista Citto Maselli che conosceva Gillo Pontecorvo da 61 anni: «Il mio primo incontro con lui avvenne nell'ottobre del '45, a Roma, quando nel Pci circolava già la leggenda delle sue gesta nella Resistenza al nord. Avevamo organizzato al Giardino del Lago una specie di ottobrata romana, o di Festa della gioventù, dove uno dei motivi di attesa era la presenza assicurata di Gillo Pontecorvo. Lui venne e scoprimmo un ragazzo bello, allegro e simpatico. Ma soprattutto uno che sapeva ballare il tip tap e lo dimostrava volentieri senza falsi pudori. Davvero non ci aspettavamo un eroe della Resistenza campione di tip tap e che ci dimostrava un modo di essere laico, indipendente, di una grande apertura interiore».

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