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Trasmissioni in crisi spostate disorientando gli spettatori I reality di Alba Parietti e Barbara D'Urso condannati dal pubblico

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Si cambiano e si spostano trasmissioni con una disinvoltura ritenuta necessaria per vincere la guerra dell'Auditel, ma che fa somigliare i palinsesti ad una vera e propria Babele del piccolo schermo. Il fenomeno che sta interessando le reti Rai e Mediaset e che è il chiaro segno di uno scarso rispetto nei confronti del telespettatore, è caratterizzato anche da un altro singolare aspetto: la caduta degli dei televisivi, ovvero di quei mostri sacri della tv, considerati campioni dell'Auditel che sono ritornati sugli schermi pubblici e privati, ma hanno trovato ad accoglierli un pubblico molto più tiepido nei loro confronti. Il primo a crollare sotto la mannaia dell'Auditel è stato Amadeus che, dopo un passato di gloria su Raiuno, è volato a Canale 5, ma è stato costretto in meno di un mese, ad abbandonare il suo nuovo programma preserale «Formula segreta» per mancanza di audience. Superato, ironia della sorte, dalla sua stessa ex creatura, «L'eredità» affidata da Raiuno a Carlo Conti. Poi si è assistito al repentino spostamento di Paolo Bonolis che dal prime time della domenica sera, dove aveva esordito agli inizi di settembre, è passato al quotidiano appuntamento preserale su Canale 5 con il suo «Fattore C». Il gioco dei busti molto somigliante ad «Affari tuoi» aveva spodestato Amadeus. Ma l'ex sovrano dell'Auditel sta facendo i conti con una realtà alquanto spiacevole: le cifre degli ascolti non gli danno ragione neppure in questa nuova posizione di palinsesto. Ed ogni sera proprio «L'Eredità» gestito su Raiuno da Carlo Conti, lo surclassa significativamente. Nessuno a Mediaset lo ammetterà mai, forse neppure sotto tortura, ma circola una indiscrezione secondo la quale si starebbe preparando il numero zero di un altro quiz dal titolo «Il socio» che potrebbe sostituire «Fattore C» di Bonolis. Sembra che la puntata pilota del nuovo game sarà registrata il prossimo sedici ottobre presso gli studi Mediaset di via Cinelandia di Cologno Monzese. Dovrebbero essere coinvolti nel quiz otto personaggi del mondo dello spettacolo. L'indiscrezione, vera o falsa che sia, è sintomo di una grave preoccupazione dei dirigenti Mediaset per gli ascolti della fascia oraria preserale, importanti perchè servono da traino al Tg5 in onda subito dopo. Mentre infatti, il Tg1 di Gianni Riotta sfrutta il consistente numero di spettatori lasciato da «L'eredità», lo stesso non si può dire per il Tg5 di Carlo Rossella. Anche la tradizionale sfida del sabato sera non è all'insegna degli alti numeri d'audience del passato, perché fino ad ora i due contendenti «Ballando con le stelle» su Raiuno e «C'è posta per te» su Canale 5, sono al di sotto dei sei milioni di spettatori. Vittime illustri del crudele responso dell'Auditel sono state anche Alba Parietti e Barbara D'Urso padrone di casa rispettivamente dei due reality show «Wild West» su Raidue e «Circus» su Canale 5 che hanno cambiato più volte collocazione settimanale. Segno evidente che cow boy- vip non sono graditi al pubblico. Non si salva neppure Gianni Morandi che nelle due puntate andate già in onda del nuovo programma itinerante «Non facciamoci prendere dal panico» non è riuscito a raggiungere le aspettative di Raiuno, fermandosi ad di sotto del 22% di share. Troppo scontata, forse anche troppo ripetitiva, la formula. I telespettatori, al cantante di Monghidoro, hanno preferito la commedia tutta romana, sotto il Cupolone, de «I Cesaroni» in onda in contemporanea su Canale 5 per la quale, visto il gradimento, si sta adesso pensando di realizzare la seconda serie. Dagli ascolti in caduta non si salva neppure Michele Santoro che, tornato su Raidue il giovedì sera, al timone di «Anno zero» non ha ancora riconquistato le altissime cifre d'audience del passato. E venerdì sera, si è assistito all'ennesima battaglia d'audience tra Raiuno che schierava la seconda puntata del programma «Il treno dei desideri» condotto da Antone

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