A Verona Albertazzi, Ami Stewart e Serena Autieri
Il teatro si sposa con la musica
L'evento, prodotto da Artisti Riuniti in collaborazione con Rai Due Palcoscenico per diretto interessamento di Alfredo Meocci e con l'Estate Teatrale Veronese, prevede le musiche originali di Duke Ellington che, durante una tournée canadese con i suoi Cats era rimasto talmente impressionato dagli spettacoli shakespeariani da dedicare ai personaggi del drammaturgo elisabettiano una suite di 9 brani dal titolo «Un così dolce tuono», tratto da una battuta del «Sogno di una notte di mezza estate». «Ellington è uno dei miei idoli» ha confessato Albertazzi. «Era un uomo bellissimo, sempre vestito di blu, che girava con la sua orchestra tutta blu. Nella prima versione di questo spettacolo mancava un perfetto amalgama tra parole e musica che ora ritengo di aver raggiunto. Riesco difficilmente a immaginare oggi un allestimento teatrale senza musica. È l'era della musica e del jazz». L'orchestra, formata da Pietro Ciancaglini al contrabbasso, Marco Di Gennaro al pianoforte, Roberto gatto alla batteria, Maurizio Giammarco ai sassofoni, Andy Gravish alla tromba, Roberto Rossi al trombone e Daniele Tittarelli ai sassofoni, occupa lo spazio scenico costruito da Lorenzo Fonda con tre piani sovrastati da una grande luna, pronta a mutare colore e ad apparire e scomparire, per consentire e valorizzare l'epifania di Giulietta. «È una Giulietta sulla luna!» ha commentato ancora Albertazzi. Da un appunto di Duke Ellington per una canzone su New York, l'instancabile mattatore ha derivato «Verona, Verona», un brano canoro che rende omaggio alla città ospitante ed è eseguito da Serena Autieri. Per la chiusura ha invece creato il pezzo «Musica» affidato ad Amii Stewart. Anche la partitura verbale è originale creazione di Albertazzi per oltre metà in alternanza con citazioni shakespeariane.