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Bongusto ricanta per l'evento il suo brano balneare

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Ci provano a Senigallia riaprendo l'ultima rotonda sul mare, cercando di reinterpretare l'epoca ma anche la struttura. Ad inaugurare il prestigioso edificio - anno di costruzione 1933, unico esempio di architettura balneare degli anni Trenta rimasto in Italia - che sorge sull'acqua, emblema delle Marche turistiche, una due giorni di spettacoli, musica, eventi. Non poteva mancare Fred Bongusto, che portò al successo la canzone, «Una rotonda sul mare», nell'estate del 1964, e che stasera chiuderà la kermesse canora. Un classico della canzone balneare, che come spesso accade alle canzoni fortunate nate un po' per caso, si porta dietro un cumulo di carte bollate. L'idea venne ad Aldo Valleroni, giornalista, compositore, scrittore, ma soprattutto cantore della Versilia dei tempi d'oro; in seguito il brano scivolò nelle mani di Franco Migliacci e infine arrivò l'interpretazione del cantante molisano. Peccato che ancora oggi non si siano messi d'accordo. Il tema è fin troppo prevedibile: l'estate, una colonna sonora adeguata, un posto sul mare dove ballare, due innamorati che sembrano giocare a rimpiattino. Eppure questi argomenti, apparentemente così scontati, posero le basi di quella «lunga estate degli anni Sessanta» di cui non si è mai cessato di celebrare i fasti. Fred Bongusto, che aveva la faccia e la voce giusta per interpretare una canzone del genere, aggiunse quella svagata malinconia che nella canzone funziona come la melassa: «Una rotonda sul mare/ il nostro disco che suona/ vedo gli amici ballare / ma tu non sei qui con me./ Amore mio dimmi se sei / triste così come me/ Dimmi se chi/ ci separò è sempre lì/ accanto a te/ se tu sei felice con lui». Ora Senigallia sceglie di investire nella cultura contemporanea e dopo un lungo restauro durato alcuni anni, grazie al mosaico di Enzo Cucchi. La Rotonda venne inaugurata per la prima volta 73 anni fa, il 18 luglio 1933, divenendo da subito un luogo eletto alla vita mondana della Riviera. Da subito si caratterizzò come luogo profondamente simbolico in grado di coniugare e fondere le funzioni di intrattenimento e di promozione turistica. Ma quali sono oggi i valori del nostro tempo che una Rotonda è chiamata ad esprimere? Certo, i canoni del divertimento, non solo balneare, sono cambiati, è sparita quell'ingenuità che aveva caratterizzato non solo il modo di intendere una certa edificazione estiva del litorale, ma anche il concetto stesso di divertimento. A Senigallia sono convinti di aver trovato la soluzione giusta, coniugando la bellezza dell'ambiente, l'intrecciarsi di forme e colori con l'idea stessa della salvaguardia del patrimonio ambientale. Non si tratta di un'operazione revivalistica, semmai di classicismo. Nel 1964, quando uscì la canzone, sembrò a tutti la classica furbata stagionale, in realtà c'era sotto una buona dose di abilità e mestiere. All'epoca fu un fatto da hit parade, mentre il grande boom, il fatto di costume, il vintage, il magico ritaglio del privato e tutte le altre possibili e inevitabili dietrologie si scatenarono solo in un secondo tempo. Il suo primo revival fu negli anni Settanta, allorché Bongusto intuì che avrebbe potuto campare di rendita semplicemente riproponendo questa canzone. In seguito, fu la volta dei cosiddetti film balneari che la riutilizzarono quasi sempre nelle loro colonne sonore anni Sessanta. Infine, a partire dal 1989, sarebbe addirittura stata scelta come titolo di un ciclo di trasmissioni televisive estive di Mediaset. A Senigallia si augurano che l'ultimo monumento della vacanza in spiaggia, luogo di incontri e di emozioni, possa diventare uno spazio culturale e di divertimento accessibile a tutti.

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