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Le domande di Gigi Marzullo

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Floris: dall'11 settembre al ring di «Ballarò»

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Per me non è stato così. Faccio e ho fatto il giornalista per molti anni». E poi cosa è successo? «Ero a New York, per lavoro alla sede Rai, avevo vissuto la tragica esperienza dell'11 settembre. Ero stato nominato sul campo corrispondente dagli Stati Uniti. Un anno dopo mi telefonò Paolo Ruffini, direttore di Raitre e mi disse di tornare se volevo per fare il conduttore di prima serata. Accettai». E nacque Ballarò? «Sì, Ballarò è stata la mia prima esperienza come conduttore televisivo. Un'esperienza esaltante, un crescendo. Ho conosciuto una professione nuova, una professione che ho imparato ed amo tantissimo». Giornalista e scrittore? «Mi piace scrivere. Ho pubblicato "Monopoli, Fatti Chiari, Risiko" e una cosa di centro sinistra». E le piace anche leggere? «Tantissimo. Riesco purtroppo a leggere ciò che mi piace solo d'estate. Scelgo tanta saggistica». Ed il cinema? «Il cinema è una mia passione. Tanto e tutto cinema. Dai film d'autore ai thriller, dai film comici ai film d'azione». Fa il tifo per quale squadra? «Mi piace il calcio, gioco a calcio e tifo per la Roma. Ho giocato a volte anche seriamente, oggi pratico calcetto tra amici». Si sente romano oltre che romanista? «Sono nato a Roma. Ho sangue sardo. Mia mamma romana. Mio padre nuorese al cento per cento». Crede nel matrimonio? «Assolutamente sì. Ho conosciuto mia moglie all'università. È la mia compagna di vita».. Da sempre voleva fare il giornalista? «Era un'idea fissa che mi inseguiva e continua ad inseguirmi».

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