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Cannes scommette sui film scandalo

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Riflettori accesi sulla Croisette per il cinema che racconta storie di amore, sangue e passioni

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E non è un caso che sia proprio una enorme struttura in forma di piramide, sulla banchina del porticciolo retrostante il Palazzo dei Festival, il primo simbolo che salta agli occhi dei visitatori. Tra i film più attesi, «Maria Antonietta» (in concorso) del premio Oscar Sofia Coppola: kolossal in costume ma a tempo di rock, mega-produzione americana, tutta ambientata in Francia sulla biografia della regina decapitata (Kirsten Dunst) dalla rivoluzione francese, nel 1793, assieme al marito Luigi XVI, interpretato da Jason Schwartzman. Altrettanto atteso è «ll mistero della luna nera» con Jonny Depp e «Miami Vice» con Colin Farrell e James Fox. Come promesso dal presidente del festival, Gilles Jacob, «sarà un'edizione forte ma di transizione, poichè celebrazioni speciali e particolari iniziative saranno riservate per il 60esimo compleanno della prossima edizione». Tra gli ospiti confermati dell'ultima ora, ci sono anche il maestro canadese della paura David Cronenberg, il veterano americano William Friedkin, star della «Quinzaine des realisateurs» e l'attore-regista inglese Kenneth Branagh, in una fugace apparizione per promuovere il «Flauto magico» che sta attualmente girando. Ma Cannes è anche sinonimo di lusso e glamour e non solo di film. Pure quest'anno la Croisette è pronta ad accogliere l'ondata di jet set che vi approderà nei prossimi giorni. Elicotteri come taxi, serate di gala, yacht per feste private, alberghi sontuosi: un business da 110 milioni di euro. Le feste si terranno nel fastoso Grand Salon del Palazzo dei Festival. A partire da stasera, dopo la proiezione in prima mondiale del «Codice Da Vinci». Saranno 1500 gli invitati, tra i quali, Monica Bellucci (unica giurata italiana) e il presidente della giuria, il regista cinese Wong Kar Wai. Sono invece giunti a Cannes a bordo di un treno ad alta velocità (TGV) interamente dedicato al «Codice Da Vinci», il regista Ron Howard e gli interpreti del film che inaugura la manifestazione, ispirato al bestseller di Dan Brown: Tom Hanks, Audrey Tautou, Paul Bettany e Jean Reno, sono partiti ieri mattina alle ore 9.30 da Londra alla volta della Croisette a bordo di un TGV che, dopo aver attraversato il tunnel sottomarino della Manica ed essere passato per Parigi, è arrivato a Cannes nel tardo pomeriggio di ieri. Si tratta di un evento senza precedenti, anche perchè una volta arrivato a Cannes il TGV targato «Codice Da Vinci» è entrato nel Guinnes dei primati per aver percorso la tratta più lunga mai percorsa da un treno ad alta velocità. A documentare l'evento c'erano i giornalisti delle principali televisioni di tutto il mondo, che hanno viaggiato sul convoglio e per i quali è stata organizzata anche una proiezione speciale dei primi 40 minuti del film. Saranno intanto venti i film in concorso sulla Croisette. Oltre ai due italiani («Il Caimano» di Moretti e «L'amico di famiglia» di Sorrentino), emerge l'atmosfera di un ancestrale mondo femminile visto da Pedro Almodovar prima maniera, in «Volver». E poi, «El labirinto del fauno» il film horror di Guillermo Del Toro e «Babel» del messicano Innaritu (con Brad Pitt e Cate Blanchett), che racconta la vita di tante persone cambiata da un unico colpo di pistola. E ancora le storie intimiste di Kaurismaki («Les Lumierese du Faubourg») e di Giannoli («Quand j'etais chanteur», fino al potere devastante dell'industria dei Fast Food nel mondo, in «Fast Food Nation» di Richard Linklater. Sono solo alcune linee guida dei venti film in corsa in questa edizione che sembra nascere nel segno dell'eterogeneità, senza un vero fil rouge. Anche se per il direttore artistico del festival, Tierry Fremaux, c'è «un forte rinnovamento con la generazione emergente rappresentata da Coppola, Sorrentino, Bouchareb, Inarritu, Lou Ye, Richard Linklater, Xavier Giannoli e un gruppo di cineasti particolarmente originali: dal messicano Guillermo del Toro all'americano Richard Kelly, che ha meno di 30 anni e sarà la

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