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di RAFFAELLO UBOLDI COME ha scritto Edoardo Amaldi di Enrico Majorana e della sua misteriosa scomparsa: ...

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Un uomo che aveva saputo trovare in modo mirabile una risposta ad alcuni quesiti della natura, ma che aveva cercato invano una giustificazione alla vita, alla sua vita, anche se questa era per lui di gran lunga più ricca di promesse di quanto essa non sia per la stragrande maggioranza degli uomini». Ed Enrico Fermi: «Con la sua intelligenza, una volta che Majorana avesse deciso di scomparire, o di far scomparire il suo cadavere ci sarebbe certo riuscito». Adesso qualche altro indizio, e alcune illazioni, sono fornite da Erasmo Recami, il maggior biografo dello scienziato, con un articolo scritto per «La Sicilia» di Catania, alla luce dei documenti rintracciati nell'Archivio Centrale dello Stato, e che consistono: a) in una «dichiarazione della sua infermiera, che lo conosceva bene, alla polizia. Una donna che lo avrebbe visto ai primi di aprile del 1938 a Napoli, tra Palazzo Reale e la Galleria, «mentre veniva su da Santa Lucia»; b) in una comunicazione del questore di Napoli al rettore dell'Università partenopea - dove Majorana aveva la cattedra di fisica teorica - che dice: «È emerso che lo scomparso, pare il 12 aprile corrente, si presentava al convento di San Pasquale di Portici per essere ammesso in quell'ordine religioso, ma non essendo stata accolta la sua richiesta si allontanò per ignota destinazione»; c) in qualche traccia di lui in Sud America, per esempio una dichiarazione del direttore dell'Istituto di fisica dell'Università cattolica di Santiago del Cile, Carlos Ribera, che avrebbe avuto a Buenos Aires, per due volte, «prove indirette» della presenza di Majorana in Argentina. Cosa che confermerebbe l'idea, avanzata per prima dalla madre del fisico, di «una fuga in un luogo isolato, lontano dai condizionamenti pesanti della vita italiana» di allora. Quali condizionamenti? «Intanto l'impossibilità pratica, per uno studioso di tale nome, di vivere appartato, come avrebbe voluto, a ragione dei mali del corpo e della mente che lo avevano colpito - era ammalato di gastrite, preda di un acuto esaurimento nervoso. E comunque incapace di stabilire rapporti normali col mondo esterno». Nè si può scordare un altro aspetto della personalità di Majorana: la ammirazione per la Germania, per il suo livello di sviluppo economico e organizzativo, manifestata in varie occasioni, in particolare in una lettera ad Emilio Segrè, con la quale egli cercava di dare una spiegazione, inaccettabile per la maggior parte dei suoi amici scenziati, della politica del governo tedesco dell'epoca, dominato dalla figura di Hitler. La qual cosa non ne aveva fatto in assoluto un reprobo, tale e tanta essendo l'ammirazione nei suoi confronti da parte di Fermi, dello stesso Segrè, e di altri ancora, quel gruppo dei cosidetti "ragazzi di via Panisperna", per dire l'Istituto di Roma dove si riunivano i più brillanti cervelli del tempo dediti agli studi di fisica nucleare. Per un uomo così sensibile quale egli era, trovarsi fuori di sintonia con gli altri poteva comunque causargli una voglia di fuga in un luogo dove nessuno lo avrebbe mai scoperto. Persino il desiderio di morire, e che di lui non si ritrovasse nemmeno il corpo. Una scelta aberrante, fuori di dubbio. Ma fra gli scienziati di quegli anni, e di un tale livello, le scelte incomprensibili non mancano. Un grande scienziato, Ettore Majorana, fuori di dubbio, a tutt'oggi ammirato per le sue scoperte risolutive sulle cosiddette particelle neutre, quali il neutrino, capace di identificarsi con la sua antiparticella, l'antineutrino. Inoltre interessato dagli studi di economia politica, di filosofia, di statistica e di scienze sociali. Frequentatore a Lipsia e a Copenhagen dei maggiori centri di fisica moderna, con studiosi quali Bloch, Und, Heisenberg, Bohr, Moller e altri ancora. Bizzarro talvolta. Come ricorda Amaldi: «Non pochi tentativi fatti da me, da Giovanni Gentile jr., da Segrè per riportarlo alla vita normale furono senza risultato. Nel 1936 non usciva che raramente di casa, neanche per andare dal ba

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