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Scomparso il dissidente Zinov'ev

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Era nato a Pachtino (Kostroma), nella Russia europea. Completati gli studi, diviene docente di logica matematica presso l'Università di Mosca. Autore di numerosi lavori in materia, si fa conoscere più che altro per alcuni scritti di satira e di critica al sistema comunista. Nel '76 appare, prima in edizione russa poi francese, una sorta di autopsia satirica e clinica del totalitarismo nel suo funzionamento quotidiano: si tratta del romanzo "Cime abissali" (Adelphi) in conseguenza del quale viene sollevato da tutte le funzioni, privato dei diplomi, escluso dal partito comunista dell'Urss e - nel 1978 - espulso dal paese (dove verrà riammesso solo nel 1990). Trasferitosi a Monaco di Baviera, dottore in filosofia, diviene professore membro dell'accademia finlandese delle scienze e per la sua attività scientifica viene unanimamente considerato tra i grandi logici contemporanei. Scrive libri di logica, di filosofia, di linguistica; particolarmente importanti risultano i suoi lavori di analisi delle manifestazioni culturali in nesso con il linguaggio. Nella sua variegata produzione spiccano anche romanzi, saggi, poesie, disegni e dipinti, anche se la notorietà presso il largo pubblico rimane legata all'opera letteraria. Dedica una particolare attenzione ai temi dell'oppressione burocratica realizzatasi nella Russia sovietica e dell'utopia intorno alla costruzione dell'"uomo nuovo". Tra le pubblicazioni più recenti apparse in Italia ricordiamo "Appunti di un guardiano notturno", "La casa gialla", "La caduta dell'Impero del male"; ed ancora "L'umanaio globale" (Spirali, 1998), visione apocalittica del mondo nel XXI secolo.

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