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I fans invadono il museo dei Beatles Arriva a Pasqua la guida in italiano

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A Liverpool, naturalmente, dove il fan sfegatato dei Fab Four può soddisfare ogni sua curiosità e feticismoi. Al museo The Beatles Story, tra ricostruzioni, abiti, chitarre originali e occhialetti tondi di John Lennon, si ripercorre la vicenda artistica dei quattro. Molti anche i fan italiani, grazie ai voli a basso costo. Tanto che Beatles Story lancia, a partire da Pasqua, una guida audio tutta in italiano, per condurre il visitatore nel museo dell'Albert Dock (ex magazzino portuale ora convertita in ristoranti, alberghi e negozi), tra le varie tappe dell'avventura beatlesiana: dal primo incontro tra John e Paul durante un concerto dei Quarrymen (primo gruppo di Lennon), in una parrocchia di Woolston, alla Beatlesmania; dagli uffici della Merseyside Gazette (il giornale che iniziò a lanciare il fenomeno musicale) al Cavern Club, leggendario locale dove i Beatles (allora ancora con il batterista Pete Best) furono scoperti nel 1961 da Brian Epstein. Ma in città non è questa l'unica copia del Cavern: l'originale è stato demolito negli anni Settanta, perchè si pensava di costruire su quel sito una metropolitana che non fu mai fatta. Nel 1984 è stato ricostruito nello stesso punto e nella stessa strada, Mathew Street, ma orientato diversamente. Oggi ospita band che fanno cover dei Beatles e gruppi rock da tutto il mondo. Ggli appassionati possono infine imbarcarsi sul Yellow DuckMarine, curioso mezzo che naviga sul fiume e poi va per strada. Oppure fare uno dei richiestissimi tour sui luoghi beatlesiani: come il Magical Mistery Tour in pullman, o il Beatles Tour, che porta in auto nelle case natali dei Beatles, poi alla parrocchia di Woolston, fino all'orfanotrofio di Strawberry Field, dove fu ospite John, per concludersi nella storica Penny Lane, dove il barbiere della canzone è ancora lì e offre persino un «taglio alla Ringo».

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