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La voce preferita di Burt Bacharach sta lavorando a un nuovo cd di duetti

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La incontriamo appena giunta da Orange nel New Jersey, dove è nata e dove abita ancora, per i concerti che terrà questa sera all'Auditorium di Roma e domani a Costabissara, in provincia di Vicenza. Grande fascino e carisma immutato da quando il mondo della canzone fu scosso da quella voce che cantava una canzone appositamente scritta per lei da Burt Bacharach, «Don't Make me Over», suo primo grande successo che la impose immediatamente come new star nelle hit parade americane ed europee. Parlare con Dionne è come fare un salto nella storia della soul music e della canzone americana. E si scoprono anche cose molto interessanti. Come ha conosciuto Burt Bacharach? «Ci siamo incontrati per caso. Ero in studio dove stato registrando la base per una session dei Drifters che incidevano per Atlantic. Perché a quell'epoca facevo parte di un gruppo vocale che si chiamavano The Shirelles. Il complesso dei Drifters doveva incidere una canzone di Burt Bacharach , "Mexican Divorce", e noi stavamo registrando il background. Lui mi ha ascoltato, poi si è avvicinato e mi ha chiesto se fossi stata interessata ad incidere alcuni provini di nuove canzoni. Ovviamente dissi di si. È così che ci siamo conosciuti». Insomma un colpo di fulmine, un amore a prima vista. «Beh, è stato il suo apprezzamento per la mia voce e forse per il mio modo di cantare». Dunque Bacharach da qual momento ha iniziato a scrivere solo per lei? «Assolutamente sì. Dopo il primo, Burt ha scritto i nuovi brani proprio in ragione della mia voce, dell'estensione che avevo, forse anche della mia personalità». Delle canzoni di Bacharach, quale è quella che preferisce,quella che lei considera più adatta alla sua sensibilità? «Difficile rispondere. Perché dopo "Don't Make me Over", tutte le altre erano talmente straordinarie che mi sembrava di averle già cantate, "Walk on By", "Anyone Who Had a Heart", "Message to Michael", "I'll Never Fall in Love Again", "Alfie", ecco sono proprio queste le mie preferite». Come ha iniziato la sua carriera nel mondo della canzone? «Quando ho conosciuto Bacharach ero molto giovane, stavo debuttando nello show business e l'unica cosa che avevo fatto era quella di cantare in chiesa con un gruppo gospel formato da Cissy che era la sorella di mia madre, da mia sorella e da mie due cugine». Cosa ci dice di Thelma Houston? «È una grande cantante che viene dal Mississippi e che ha avuto un grande successo quando incideva per Tamla Motown». Non è la madre di Whitney Houston? «No. Anche se Whitney dice di sì. Whitney è mia cugina, essendo figlia di mia zia Cissy». Dunque lei ha iniziato, con il gospel, poi ha incontrato Bacharach. Scrive ancora per lei? «È molto tempo che non scrive più una canzone per me. Comunque sono sicura che se gli chiedessi di darmi qualche pezzo nuovo lo farebbe subito». Cosa pensa della musica che viene proposta oggi? Cosa pensa dello show business? «È tutto cambiato. Tutto focalizzato sui giovani. Va benissimo, perché la musica continua a crescere e la gente deve crescere con essa. Quando eravamo giovani noi, la gente sentendo il rock'n'roll si chiedeva: che roba è? Oggi sta succedendo la stessa cosa». Ama il jazz? «Lo adoro. È la nostra musica. La musica della mia gente». Perché allora non canta jazz? «Ci sto pensando molto seriamente, presto farò qualcosa». Questa è una notizia, avremo presto dunque una grande cantante di jazz. Cosa ne pensa di debuttare a Roma in questa nuova veste? «Potrebbe essere una idea magnifica. Adoro Roma, ho cantato molte volte in questa città, mi sento quasi romana e so che in questo momento è diventata un po' la capitale del jazz». Quale sarà il suo programma nelle due date italiane? «Farò riascoltare i brani che spero tutti conoscono e che tutti possano apprezzare. Tutte le canzoni che amo». Sta incidendo un nuovo disco? «Sì lo sto registrando in questo periodo. Sarà un disco di duetti, "Me and My Friends". Canterò con cantanti che amo molto e che hanno i miei stessi gusti come le mie amiche

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