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Delle Piane: canto per i bimbi africani

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Nel cd compare «È la melanconia» dal musical Toulouse Lautrec

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Un palloncino rosso sparato nell'azzurro dell'infinito. Questa la copertina dell'album di Carlo Delle Piane, attore versatile e eclettico che ha voluto mettere la propria voce a disposizione proprio dei bambini. Di quei bambini che «non hanno avuto la fortuna di nascere fortunati come me», ha detto l'artista nella conferenza stampa che ha visto il teatro Tordinona di Roma gremito da addetti ai lavori e non. Giornalisti, ma anche personaggi del mondo dello spettacolo, come Antonio Avati e Antonio Catania, venuti a dare il loro omaggio all'amico attore trasformatosi, per l'occasione, in cantante. Il progetto «bambini» nasce dall'incontro di Delle Piane con i musicisti Pino Marcucci e Massimo Bizzarri, che hanno composto musiche e parole, non solo della canzone «bambini» che da il titolo al cd, ma anche di tre delle canzoni presenti nell'album (la quinta, «È la malinconia», tratta dal musical «Toulouse Lautrec» di cui Delle Piane è stato protagonista, porta la firma di Sabina Negri e di Alessandro Nidi). Ci vuole coraggio per mettersi davanti a un microfono e iniziare a cantare. Per tutti. Per un personaggio schivo e un po' (tanto!) misantropo qual è il nostro amato «Cicalone», di certo la dose prescritta è doppia. Ma Delle Piane ama le sfide e la musica. Il risultato è di tutto rispetto. E lui ne va fiero. A completare l'opera, l'intervista di Chiara Montenero che è riuscita a «spogliare» l'intervistato di ogni pudore di sé e delle sue contraddizioni. Infatti, a ogni brano consegue una domanda relativa alla vita dell'artista: dal ricordo della sua infanzia al racconto della sua carriera artistica, fino alla «colonna sonora» che ha accompagnato la sua vita, al cinema che ama guardare e a quello di cui è ed è stato protagonista negli ultimi sessanta anni. Scopo dell'iniziativa è sensibilizzare il pubblico alle adozioni a distanza, di cui Delle Piane da tempo è «portavoce». Già cinque i bambini da lui adottati, due dei quali sono ormai grandi e, grazie a lui non hanno più bisogno del suo sostegno. Ma il ricavato della vendita del cd sarà devoluto, non a caso, all'associazione Kanimambo impegnata nella realizzazione di scuole, pozzi per l'acqua, ambulatori e quant'altro possa aiutare i bambini del Mozambico, non a sopravvivere, ma a vivere. Michele Samoggia, ventunenne presidente dell'associazione, con «saggezza infantile», ha raccontato la genesi dell'associazione di cui è il portavoce e i suoi intenti, alcuni dei quali già realizzati: una scuola con oltre millecinquecento bambini seduti nei banchi, una pompa elettrica in grado di ricoprire il fabbisogno della comunità di Sibacuse, un orfanotrofio a Maputo che, non solo ospita bambini orfani o abbandonati, ma uno spazio dove i bambini vengono aiutati ad affrontare il trauma del distacco dai genitori. Il fatto straordinario e meraviglioso è che «Kanimambo» (che significa «grazie») nasce in seguito al viaggio in Mozambico degli studenti di quattro licei romani che, ritornati in Italia, si sono coalizzati in un unico sogno: «aiutare non chi lotta per sopravvivere, ma per vivere». Il cd sarà nei negozi di dischi da domani al prezzo di dodici euro e novanta.

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