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di PAOLO CALCAGNO SONO entrati nell'Auditorium succhiando «yerba infusa» (la tradizionale bevanda argentina) ...

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Si sono divertiti un mondo Susan Sarandon e Tim Robbins all'inaugurazione del XXI° Festival del Cinema di Mar del Plata dove hanno dato il via alla «Classe Magistral», il master che ogni giorno propone un incontro tra grandi nomi del cinema mondiale e il competente pubblico del Festival argentino. Antidivi per eccellenza, vestiti con eleganza rigorosamente casual e, soprattutto, attenti a non mescolare il privato della loro vita di coppia con il pubblico della loro attività di attori (e anche di regista nel caso dell'autore di «Pena di morte») la Sarandon, 60 anni, e Robbins, 48 anni, hanno dialogato con la gente del Festival separatamente. Ha incominciato l'attore, premio Oscar per «Mistic River», e il suo è stato un contributo altissimo di simpatia e umanità, oltreché di autorevole livello professionale, che il pubblico ha salutato con standing ovation, grida e applausi. Incrociando il marito che lasciava la sala, mentre la Sarandon vi entrava, l'attrice gli ha chiesto: «Di cosa hai parlato per ricevere tanti applausi?» E Tim: «Ho parlato della nostra vita sessuale, baby!». In qualità di esponenti di punta del dissenso democratico contro Bush, alla Sarandon e a Robbins è stato chiesto se, a loro avviso, il prossimo presidente statunitense sarà del partito ora all'opposizione, magari la senatrice Hillary Clinton. «Non credo che Bush sia mai stato eletto — ha risposto dopo una pausa a effetto l'attrice nominata cinque volte all'Oscar e vincitrice dell'ambito premio con il film diretto dal marito, «Pena di morte» — Ci sono state cose poco chiare in Florida e in Ohio. Quanto alla senatrice Clinton, a lei preferisco altri parlamentari democratici: è una donna molto intelligente, ma mi ha deluso perché ha votato per la guerra e per la sua capacità di calarsi nei panni del politico che cerca ampi consensi. Inoltre, sono contenta che la mia amica Geena Davis (mia partner in «Thelma e Louise») non sia per davvero presidente degli Stati Uniti, come accade nella sua serie tv: in video preferisco il presidente Martin Sheen». «Bush ha fatto cose positive... per la satira e per il movimento punk-rock — ha commentato Tim Robbins — Purtroppo, nel nostro Paese i media manipolano la verità, la ritardano, la nascondono in stereotipi. E quando in un Paese per avere notizie devi aspettare che te le diano i comici o i film, anziché i telegiornali, vuol dire che ci sono problemi seri di democrazia». Riguardo ai recenti Oscar che hanno premiato film dedicati a problemi sociali, alla coppia è stato poi chiesto se questo testimoniasse il segno di un significativo cambiamento di Hollywood. «Non bisogna lasciarsi ingannare: quei film sono per la maggior parte prodotti del cinema indipendente, poi, distribuiti dagli Studios di Hollywood — ha osservato la Sarandon — Anche se ha vinto "Crash", il film più osannato è stato "I segreti di Brockeback Mountain" che, se avesse avuto per protagonista una coppia eterosessuale, certamente, sarebbe passato inosservato. Io ho amato molto "Goodnight and goodluk" di George Clooney, che ha superbamente ricostruito il clima oppressivo di quegli anni». «Per me, è un buon segno che il cinema impegnato abbia trionfato agli Oscar — ha aggiunto Tim Robbins — Philip Seymour Hoffman, protagonista di "Capote", è un attore brillante e ha meritato l'Oscar». Infine, alla domanda su quando torneranno a lavorare assieme, la coppia hollywoodiana ha risposto ancora una volta in tono ironico e amichevole. «Ho tre figli e mi piace occuparmi della mia famiglia, quindi escludo di fare la regista — ha detto la protagonista di «Atlantic City» e «Pretty baby» — Un regista ha tante responsabilità e non fa che pensare al suo film. Quando girammo "Pena di morte", chiesi a mio marito Tim di andarsene in albergo, perché non avevo bisogno di dormire col mio regista. Nel futuro ho tre progetti con registe donne, fra cui il film sull'attivista Sandy Sheen». «Non so se ho ancora voglia di uscire di casa, ma mi piacerebbe tornare a lavor

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