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Il genio di Leon Battista Alberti e la sensualità di Modigliani

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Già nei primi decenni del Quattrocento spicca infatti il grande Leon Battista Alberti, architetto, urbanista, teorico dell'arte, scrittore, matematico, pittore, archeologo, fisico, chimico e musicista. I suoi trattati "De pictura", "De statua" e "De re aedificatoria" hanno posto le basi fondamentali dell'umanesimo artistico. Così ora, per celebrare il sesto centenario della sua nascita, Firenze ospita da domani in Palazzo Strozzi la mostra "L'uomo del Rinascimento. Leon Battista Alberti e le arti a Firenze tra ragione e bellezza". Sono esposte centosessanta opere dell'Alberti e degli artisti che elaborarono creativamente le sue teorie, nomi del calibro del Ghiberti, Beato Angelico, Verrocchio, Filippo Lippi, Botticelli. Finalmente, dopo tante esposizioni più o meno riuscite, il Complesso del Vittoriano a Roma presenta una mostra veramente entusiasmante, completa e coinvolgente. Ne è protagonista, fino al 20 giugno, l'arte sensuale e drammatica di Amedeo Modigliani, che seppe unire l'armoniosa tradizione italiana (da Simone Martini a Botticelli, ad esempio) sempre impeccabile formalmente, con le dirompenti novità dell'avanguardia parigina, da Cèzanne a Picasso, dai fauves a Brancusi. Lo testimoniano le cento opere esposte, fra quadri, disegni, acquarelli oltre ad una rara scultura. Per celebrare i cinquant'anni della sua scomparsa, Ferrara, nella sede del Palazzo dei Diamanti, dedica dal 12 marzo una grande mostra ad un suo illustre cittadino, Filippo De Pisis, importante protagonista del nostro novecento pittorico. La sua qualità migliore fu quella di conciliare una malinconica vocazione metafisica con un'immediatezza e leggerezza di tocco pittorico derivategli dalla meditazione sulla lezione impressionista. Un segnale troppo spesso trascurato della nostra crisi culturale è stata la vendita del veneziano Palazzo Grassi da parte della Fiat all'imprenditore francese Francois Pinault. Non resta allora che ricordare i tempi in cui le mostre di Palazzo Grassi erano eventi internazionali, imperdibili. Merito di quell'epoca d'oro fu in gran parte del geniale critico Pontus Hulten che inventò ad esempio un'esposizione eccezionale, "Futurismo & Futurismi", nel 1986, esattamente vent'anni or sono. In questi giorni Pontus Hulten, ottantaduenne e coperto di gloria, è tornato dalla natia Svezia a Venezia per la coinvolgente rassegna incentrata sulla sua collezione privata e ospitata a Palazzo Franchetti, fino al 9 luglio. "Doni e ricordi di amici" definisce Pontus Hulten le opere ora presentate, capolavori di Warhol, Oldenburg, Rauschenberg. Sam Francis, Jasper Johns, Niki de Saint-Phalle, Jean Tinguely, Matta, oltre ad opere su carta di Duchamp, Malevic, Brancusi, Picabia. Gastone Novelli, precocemente scomparso a 43 anni, nel 1968, è stato il creatore di una pittura-scrittura che ha sconfinato nella poesia con esiti di notevole intensità immaginativa. Fino al 10 maggio, la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano presenta la più grande esposizione mai dedicata prima d'ora a Novelli, con duecento opere che documentano e analizzano tutto il suo percorso creativo. E in particolare viene ricostruita la sua sala personale alla Biennale di Venezia del 1968, poi chiusa al pubblico per gli scontri tra contestatori e polizia. Una buona occasione per conoscere meglio la versatilità dell'arte austriaca contemporanea è offerta dalla mostra presentata fino al 28 maggio dal Museo Luigi Pecci di Prato e intitolata "Opera Austria. Prospettive frammentate: arte nel cuore dell'Europa". Si parte dagli anni Sessanta, con lo sconvolgente e contraddittorio "Wiener Aktionismus", l'ultimo movimento d'avanguardia austriaco affermatosi a livello internazionale. Le foto in bianco e nero che documentano le azioni spesso truculente e masochistiche di Gunter Brus e Rudolf Schwarzkogler destano ancora oggi sconcerto ed evocano una tragicità desolante. Per fortuna che a risollevare il morale giungono le opere divertenti e ironiche di Erwin Wurm, fa

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