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Quaranta anni fa moriva Keaton gigante del cinema muto

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E questo solo per suscitare, per contrasto, divertimento. La maschera di Buster Keaton aveva trovato questa formula. E funzionava. L'attore morto 40 anni fa (il 1 febbraio 1966) era per definizione «l'uomo che non sorrideva mai». Joseph Francis Keaton, questo il suo vero nome, era nato il 4 ottobre 1895 a Piqua (Kansas) da una famiglia di artisti di strada. A tre anni era già un acrobata bravissimo. Tanto precoce da essere notato dal grande illusionista Harry Houdini che sembra avergli affibbiato il suo soprannome d'arte: «Buster» (rompicollo). Nel 1917 trova impiego alla Keystone, la casa di produzione cinematografica di Mack Sennett, e fa coppia col comico Roscoe «Fatty» Arbuckle. Due anni dopo, il suo produttore, Joseph Schenck, decide di fondare la «Buster Keaton Comedies» con cui realizza 19 cortometraggi. Ben presto Buster raggiunge una fama pari a quella di Charlie Chaplin. La sua maschera è già fissata: paglietta in testa, vestito scuro trasandato, ma con tanto di cravatta, occhi prominenti, labbra sottili e sguardo attonito con un fondo di grande tristezza. Questa maschera è un pò la firma di tutti i suoi film. La sua ultima interpretazione avvenne nel 1966 in «Dolci vizi al foro». Prima di morire fa in tempo ad assistere al recupero della sua opera e a vedere collocato il suo nome tra i più grandi e importanti autori della storia del cinema.

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