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«Ecco il mio calcio antiviolenza»

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..me»,realizzato da Carlo ed Enrico Vanzina, prodotto da Alessandro Fracassi e Rai Cinema (con un budget di 8 milioni di euro) e distribuito da O1, dal 20 gennaio in 450 copie. Follie di tifosi, bagarre tra milanisti e interisti, con guest-star del calcio presenti in alcuni camei - come Costacurta, Gattuso, Shevchenko, Dida, Maldini e Ambrosini - ma soprattutto niente parolacce per il nuovo film dei Vanzina brothers. Nel cast, accanto ad Abatantuono — che proprio come 23 anni ha curato anche la sceneggiatura — figurano Sabrina Ferilli, Anna Maria Barbera, Carlo Buccirosso, Nino Frassica, Tony Sperandeo, Ugo Conti, Mauro Di Francesco e Luigi Maria Burruano, mentre nel finale, a sorpresa, appare Luca Cordero di Montezemolo. Sono sempre tre i personaggi cult interpretati da Abatantuono, come nel primo «Eccezzziunale veramente»: Donato, capo ultrà del Milan, che scopre di avere un figlio dopo venti anni: un ragazzo che, con grande dolore di Donato, è però a capo della tifoseria dell'Inter. Da qui, una delle battute più divertenti del film: «E' come se Berlusconi scoprisse che Piersilvio è diventato comunista». Poi c'è Tirzan, camionista Juventino, che risvegliatosi dal coma dopo venti anni scopre che sua moglie Nunzia (Sabrina Ferilli) vive con il camionista Beniamino (Carlo Buccirosso). Ed infine, Franco, personaggio sfortunato e scommettitore interista. «Negli anni, la tifoseria è cambiata poco - ha detto Abatantuono -. E' una costante che avvilisce il calcio. Meglio quella del film: allegra, goliardica e soprattutto «antiviulenza». Le trasferte dei tifosi di oggi sono assurde. Si potrebbero allestire delle sedute al cinema per vedere la partita, magari come nei «Blues Brothers», con la rete davanti, contro cui puoi tirare lattine, bottiglie. Invece, ci sono treni speciali per gli ultrà, che si sentono così stupidamente speciali. Questo è stato un film chiesto dai fan e dai tanti giovani spettatori del prequel: cosa confermata dal Dvd distribuito da 01, che sta sfiorando ormai le 150 copie. Sperio di fare altre pellicole comiche con altrettanti bravi attori, ma non solo a Natale. Mi piacerebbe un remake di Attila: era un personaggio che aveva molte cose da dire all'epoca e ne avrebbe da dire pure oggi». Per Sabrina Ferilli, ieri in look da dark lady, giubbotto di pelle nera strizzato in vita e occhiali da sole, è un ritorno alla commedia: «Mi piace fare ruoli comici; dopo tante parti drammatiche, sentivo il bisogno di un personaggio brillante con picchi di comicità: è la prova più difficile per un attore. Sono una grande ammiratrice di Diego, è un vulcano, quasi faticoso da sostenere. Le sue battute, divertentissime e inventate al momento, mi spiazzavano e sul set ridevo sempre». Dopo i remake-sequel di «Febbre da cavallo. La mandrakata» (2002) e «Il ritorno del Monnezza» (2005), i Vanzina pescano ancora nel patrimonio della comicità del passato, perché «la comicità nazional-popolare è troppo trascurata dai giovani registi - ha spiegato Carlo Vanzina -. Il film vuole riportare il calcio a ciò che era prima, fatto di burle e prese in giro, con dei matti che si sfottevano al bar, tra amici: è questo il vero messaggio sociologico del film». Dopo «Eccezzziunale veramente. Capitolo secondo...me», i Vanzina hanno in cantiere altri due progetti. Olte all'annunciato film di Natale con Boldi e Salemme, intitolato «Arriba Espana Olè», una storia sull'Italia del futuro che inizierà a novembre: «Si chiamerà «Italia 2051» - ha rivelato Enrico Vanzina -. E' il viaggio nel nostro Paese di una sorta di armata Brancaleone che vuole rifare un'Italia che non c'é più, tra risvolti comici e politici». D.D.I.

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