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«Ma quale rimorso, li ammazzerei ancora»

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«Se dovessi tornare indietro nel tempo - afferma - rifarei esattamente la stessa scelta». L'agente Avner, che fu incaricato di «liquidare» mandanti e fiancheggiatori dell'attentato alle Olimpiadi di Monaco e che eseguì senza troppi complimenti gli ordini, non è mai uscito allo scoperto, ma oggi fa sentire la sua voce. Il tanto contestato film di Spielberg «Munich» è tratto da un altrettanto contestato libro, del canadese George Jonas, intitolato «Vengeance», Vendetta, e che risale alla metà degli anni Ottanta. Il libro è stato ripubblicato in questi giorni in Italia da Rizzoli: «Vendetta», 447 pagine, 19,50 euro. La nuova edizione è arricchita da una prefazione dello stesso Avner che non rinnega la sua azione, mentre nel film di Spielberg il capo delle spie-killer appare tormentato da dubbi e rimorsi. Certo il giudizio di oggi di Avner appare filtrato da anni di riflessioni: occhio per occhio può sembrare una risposta appropriata, ma non è una soluzione, ammette l'ex agente. L'azione che diresse però era, secondo lui, adeguata alla situazione politica dei primi anni '70: un periodo in cui il processo di pace semplicemente non esisteva a l'intero mondo arabo (inclusi Egitto e Giordania) invocava la distruzione dello stato ebraico. Allora il fatto che Israele potesse continuare ad esistere era tutt'altro che scontato. «Il terrorismo continuerà - afferma Avner - fino a quando non ci sarà un cambiamento nella situazione politica ed economica sufficiente a portare giustizia ed equilibrio in tutto il Medio Oriente». A. A.

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