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Per il presidente Ciampi il maestro Oren

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salta al ritmo di Gershwin

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Lo hanno capito tutti mentre dirigeva Gershwin, a Napoli, al Teatro San Carlo, alla presenza del capo dello Stato. Non è invecchiato dall'anno scorso il maestro più amato dal pubblico napoletano, da quando cioè diresse il primo concerto dell'Epifania promosso dalla Camera di Commercio. Stesso pubblico: il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la signora Franca, il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, il prefetto Renato Profili, il vice ministro ai Beni Culturali Antonio Martusciello, il presidente della Provincia di Napoli Dino Di Palma, il presidente dell'ente camerale partenopeo Gaetano Cola. E stesso scopo, anche: una serata di beneficenza per costruire un asilo destinato all'infanzia di un quartiere periferico di Napoli, quello di Miano. Sul palco, prima di lasciare spazio alla Rundfunkorchester di Monaco, il sindaco, che spiega che l'asilo sarà dedicato a Marcellino Oddati, figlio dell'assessore comunale alla Mobilità, scomparso lo scorso 20 gennaio per una grave malattia. Per questo motivo Ciampi e signora, insieme ai loro ospiti, sei persone che lo affiancano sul palco reale, per l'ingresso dell'altra sera hanno voluto pagare il biglietto. Dopo aver incontrato all'ingresso anche i disoccupati napoletani le orecchie sono tutte per Oren. Gershwin, dunque: «An american in Paris». È lì che il maestro inizia a saltare, dopo aver a lungo flirtato con l'orchestra, conducendone il passo insinuante, fino a quando arrivano i salti, appunto, nel finale. Il brano succede alla «Candide» di Bernstein, «Der frei schutz» di Weber. Il secondo tempo sarà dedicato a Romeo e Giulietta di Caikovskij, alle «Danze di Galanta» di Zoltan Kodaliy, per chiudere con un travolgente Bolero di Ravel. Oren ci arriva in perfetta forma al crescendo finale, che oltre a dirigere, racconta, recita, balla sul suo podio indistruttibile.

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