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«La politica è una forma di satira»

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Con la Ventura si diverte: lei non conosce le battute prima della diretta

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Le annuncia Gene Gnocchi, partner di Simona Ventura nel programma domenicale di Raidue. Gnocchi attualmente è anche protagonista del surreale ed applaudito spettacolo teatrale «La neve e l'arte di scioglierla senza farla bollire», nel quale ha al suo fianco la sorella Elena, prestata al palcoscenico. Lo spettacolo prende spunto dalle promesse fatte dagli imbonitori commerciali delle Tv private ed a sua volta promette allo spettatore, alla fine della rappresentazione, un cambiamento radicale della propria personalità, grazie ad un sorprendente espediente. Gnocchi che è anche opinionista al Tg2 con una rubrica in coda al notiziario, dal titolo «Tg2 duel», riflette sulla situazione della satira in Italia e svela i nomi dei politici che, a suo parere, maggiormente si prestano ad essere imitati. La satira politica a «Quelli che il calcio» appare fortemente ridimensionata. È una scelta in vista delle elezioni 2006? «La verità è che la politica è diventata una macchietta di se stessa, grazie anche al presenzialismo dei suoi rappresentanti in video. Un tempo i politici apparivano raramente in Tv ed era più efficace prenderli di mira, sottolineandone quei difetti che invece oggi sono loro stessi ad evidenziare con la loro onnipresenza televisiva. Meglio, dunque, la satira di costume, più incisiva ed immediata. Temo inoltre che la satira politica oggi, possa essere considerata quasi come un disimpegno». C'è qualche politico che, a suo parere, potrebbe essere ancora oggetto di bersaglio satirico? «Penso a Giovanardi, ad esempio, con le sue caratteristiche somatiche ben precise, a Marcello Pera ed a Pierferdinando Casini con una faccia da ragazzino ed una voce molto potente». Avere mai ricevuto pressioni da parte dei rappresentanti del potere a «Quelli che il calcio»? «Garantisco che abbiamo sempre lavorato in piena autonomia. Il nostro unico cruccio è non poter ospitare politici veri in studio per chiedere loro chiarimenti su tematiche di interesse pubblico. La loro presenza adesso non è prevista per legge nelle trasmissioni di intrattenimento». Quali novità saranno introdotte prossimamente a «Quelli che il calcio?» «Oltre alla parodia di Del Debbio, abbiamo introdotto il tronista anziano, da me interpretato: un vecchio che, come accade ai giovani nella trasmissione "Uomini e donne" della De Filippi viene corteggiato ma per altri fini come sottrargli i proventi della pensione. Io interagisco nelle immagini del programma di Canale 5. Stiamo studiando inoltre la possibilità di coinvolgere nel programma le scuole, mostrando agli studenti situazioni strane ed immagini inedite girate durante la settimana sulle quali loro sono chiamati a riflettere ed a discutere». A chi accorda la sua stima, tra i rappresentanti della satira? «A Corrado Guzzanti. Mi piace un po' meno, invece, la sorella Sabrina. E sarei felice di poter ancora lavorare al fianco di Teo Teocoli, magari in un programma sportivo in vista dei prossimi mondiali di calcio». Come definirebbe il suo rapporto con Simona Ventura? «Ritengo il mio legame con la Ventura la principale gratificazione di "Quelli che il calcio": la mia libertà espressiva è tale che lei non vuole mai conoscere in anticipo i contenuti ed i bersagli della mia satira». Dopo suo fratello Charlie, anche sua sorella approda nel mondo dello spettacolo? «Lei serve ai tavoli in una trattoria che mia madre gestisce a Fidenza, lavoro al quale tornerà dopo la parentesi teatrale, ed abbandonato solo per farmi un piacere». È vero che la Tv satellitare consente libertà non concesse sulla Tv generalista? «Alcune tematiche, più elitarie, come quelle culturali artistiche e scientifiche, sono di difficile approccio per la Tv generalista ma possono essere sperimentate a basso costo sulle emittenti satellitari. Il mio Tg su Sky "Buono a sapersi" in cui mi occupavo di consumi culturali, aveva proprio questo obbiettivo».

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