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L'attore Val Kilmer, in giuria al «Noir in festival» di Courmayeur

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La società di produzione televisiva di Gibson ha cominciato a lavorare al progetto per conto della Abc, ha appreso il New York Times che ne dà notizia sul sito online. Base della miniserie è l'autobiografia di Flory A. Van Beek, un'ebrea olandese che fu nascosta dai vicini cristiani ma che perse molti parenti nei campi di concentramento. Non è chiaro se il nome di Gibson, che non reciterà nella serie, sarà ccollegato al prodotto finale. Oltre alle polemiche su «Passion», avevano fatto discutere qualche anno fa le dichiarazini del padre di Gibson, come il figlio un cattolico tradizionalista, secondo cui l'Olocausto non è mai avvenuto. Non è chiaro se la miniserie vedrà effettivamente la luce, ma Quinn Taylor, un executive della Abc che si occupa dei film per la tv, ha ammesso che avere il nome del regista collegato a un progetto sull'Olocausto è destinato a dare notorietà all'iniziativa: «La controversia è pubblicità e viceversa», ha detto al New York Times. Le memorie di Van Beek, pubblicato a sue spese dall'autrice, raccontano del tentativo di fuga della donna e del marito dall'Europa occupata dai nazisti verso il Cile, del naufragio della nave su cui si trovavano, del salvataggio in Inghilterra, del ritorno in Olanda nel 1940, del periodo trascorso nascosti presso tre famiglie cristiane quando cominciarono le deportazioni degli ebrei.

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