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Tra le macerie dell'Irpinia il miracolo di Wojtyla

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Per non dimenticare quei momenti e soprattutto la gente dell'Irpinia che ancora vive nei containers, la regista Donatella Baglivo ha realizzato un film che racconta dalla voce stessa dei superstiti la distruzione e le sue conseguenze. Sono tante le storie commoventi, oltre 200, raccolte in «E dopo cadde la neve...», una sorta di docu-fiction, in attesa di distribuzione, forse con Mikado e 01. Tutta la troupe, regista e attori, tra i quali figurano l'ex fazendeiro de La Fattoria Marco Basile, ora su Raitre nella nuova serie de La squadra, Santo Bellina, Aba Cuomo e Jereck Cielecki, nelle vesti di Papa Wojtyla, hanno lavorato con grandi difficoltà, per un film costato 600 mila euro e che ha ricevuto finora solo 50 mila euro dalla Provincia di Avellino e 20 mila da quella di Salerno. «È stato il senatore Angelo Flammia a farmi scoprire i luoghi bellissimi dell'Irpinia — ha raccontato ieri la regista — Ma a colpirmi di più sono state le storie dei superstiti. Come quella del ragazzo, oggi trentenne, al quale dovevano amputare le gambe e papa Wojtyla lo ha miracolato, toccandolo. Persino nei momenti più difficili, non ho voluto interrompere le riprese: mi sembrava di tradire la fiducia di tutte le persone nei centinaia di comuni, da Apice a Romagnano e a tutti gli altri toccati dal sisma». «Sono particolarmente contento e credo che questo film possa aiutare il popolo irpino e ricompensare la sua nobile dignità — ha poi aggiunto il senatore Flammia — Ne è una prova la richiesta, esaudita, delle medaglie d'oro per i sindaci dei luoghi più colpiti dal terremoto: verranno consegnate il 25 gennaio dal presidente Ciampi». Oggi l'anteprima verrà proiettata ad Avellino, alla presenza del governatore della Regione Campania, Antonio Bassolino. Filo rosso del film è la storia d'amore tra Rocco e Maria, che s'intreccia con le vicende dei sopravvissuti fino al 1998. Oltre al sisma, il popolo irpino ha dovuto sopportare confusioni negli aiuti immediati, anni di ritardi da parte delle istituzioni per la ricostruzione, dubbi laceranti tra la voglia di partire e il radicato desiderio di ricostruire.

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