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Per Williams una comicità tinta di nero

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VISTO DAL CRITICO

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UNA COMMEDIA nera. In uno scenario così bianco che più bianco non si può. Siamo infatti in Alaska, d'inverno, con 50 gradi sotto zero e la neve fino al collo. Nell'animo di Paul, però, c'è quasi altrettanto gelo perché, impiegato in un'agenzia di viaggi, pieno di debiti, non ha soldi abbastanza per curare una moglie molto amata affetta da una curiosa malattia che ne altera la personalità. Così pensa di incassare l'assicurazione di suo fratello Raymond di cui non si hanno più notizie da cinque anni. Per dichiararlo morto, però, la compagnia di assicurazioni pretende che siano passati sette anni oppure che se ne trovi il cadavere. Accade che Paul trovi per caso proprio un cadavere tra la spazzatura e, pur braccato da un assicuratore sospettosissimo, decide di farlo passare per quello del fratello. Se non che quel fratello all'improvviso si rifà vivo e, contemporaneamente, si fanno vivi due sicari che hanno bisogno di quel cadavere per dimostrare al loro mandante di aver compiuto la loro missione omicida. Mentre intanto l'assicuratore, sempre più sospettoso e ansioso di metter mano su una truffa cui dovrebbe una bella promozione, si affanna per intralciare i piani di Paul già abbastanza intralciati da quel fratello ingombrante e da quei due sicari intenti, furiosamente, a pretendere la restituzione del "loro" cadavere. Lieto fine, comunque, perché è una commedia. Nera, anzi macabra, però con tutte le intenzioni più scoperte di divertire. Tende a questi risultati, e spesso li raggiunge, un esordiente inglese, Mark Mylod, piuttosto noto tra le fila della televisione britannica. Naturalmente ha giocato molto sui caratteri, non solo su quello del protagonista, un truffatore motivato da buoni sentimenti, ma su quello del suo antagonista, l'impiegato delle assicurazioni che, anziché dal proprio dovere, è affannosamente motivato dall'ansia di far carriera. Attorno le donne di entrambi, una, appunto, molto scombinata, un'altra in più momenti quasi svampita. Con le caratterizzazioni vistose, di sfondo, sia dei due sicari, spesso vicini alla farsa, sia del fratello giunto in tempo per buttare all'aria quel piano: lasciato alla fine, forse questa volta davvero morto, tra la neve. Non tutto si affida alla misura ed anche l'umorismo britannico che non dovrebbe essere ignoto al regista sconfina spesso in una comicità molto americana, di facile presa sullo spettatore. Ma, appunto, riesce ad imporsi senza troppe difficoltà. Per merito anche di interpreti pronti a stare al gioco, specialmente Robin Williams, nei panni comici (ma anche un po' drammatici) del protagonista. La moglie è Holly Hunter, impagabile nella sua mezza follia.

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