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Redford perdona tutti compreso l'orso

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ROBERT Redford nei panni western di un proprietario di una fattoria nel Wyoming, Jennifer Lopez in quelli di una vedova sua nuora. Morgan Freeman, suo vicino di casa, orribilmente mutilato da un orso da cui è stato aggredito. Tre personaggi riscritti, sulla base di un proprio romanzo («La vita incompiuta», edito in Italia da Guanda), da Mark Spragg per la regia di Lasse Hallström di cui si ricorderà almeno «Chocolat», con Juliette Binoche e Johnny Depp. Vari temi, Il più importante, l'avversione del suocero per la nuora dato che le rimprovera la morte di un amatissimo figlio in seguito a un incidente con un'auto guidata da lei. C'è anche però, non di sfondo, il cruccio della vittima dell'orso che però, curiosamente, sapendolo finito in gabbia dopo quella terribile aggressione, adesso vorrebbe vederlo rimesso in libertà. In mezzo, occasione di quel «vento del perdono» cui si intitola la versione italiana del film, c'è una nipotina undicenne del vecchio proprietario, prima accolta male come la madre quando vengono a cercar rifugio da lui, poi a poco a poco in grado di addolcire la dura scorza del cuore del nonno, consentendo a tutti, nel perdono (perfino nei confronti dell'orso...) di risolvere i tormenti delle proprie vite. Anche solo leggendo il romanzo, questa storia faticava a convincere specie quando la soluzione di quasi tutto la si vedeva motivata da quel rapporto nonno nipote che sembrava riecheggiare la maniera ottocentesca del «Piccolo lord Fauntleroy». Tradotta al cinema, nonostante una fitta episodica di contorno, non arriva ad imporsi con soluzioni davvero plausibili, favorendo patetismi, impacci, lacune. Però in parte li riscatta la regia di Hallström che in quel West rurale, tra quelle campagne e quelle colline popolate da orsi, in fattorie in cui si mungono le mucche e si fanno vite da contadini, è riuscita a suscitare atmosfere di un'aspra sincerità. Specie là dove, pur seguendo le orme del romanzo, disegna con tratti forti il rapporto fra il vecchio proprietario e il suo vicino di casa, sempre bisognoso di cure per le sue ferite, portato avanti, con sensibilità, alla luce di un'amicizia che dura da cinquant'anni. Nei panni del primo, Redford barba lunga, segni western, si muove come un vero agricoltore e gli corrisponde Morgan Freeman che, pur sotto il trucco pesantissimo delle sue cicatrici riesce egualmente ad esprimersi con le consuete tensioni. In mezzo a loro Jennifer Lopez, la nuova vedova, cerca modi crucciati. Qualche volta riuscendoci. G. L. R.

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