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Il kolossal? Diventa mignon

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Tra polemiche e allarmi è stato annunciato che la prima visione, da ora, potrebbe passare per i telefonini, anzi, videofonini, per essere precisi. Anche se la differenza tra l'uno e l'altro non è poi molta. Il telefonino classico ha uno schermo di tre centimetri per due, rigorosamente in bianco e nero, e il videofonino, anche se tutto a colori, è appena un po' più grande, 3 e mezzo per quattro. Si capisce che i puristi del cinema si sono agitati, dopo aver saputo che «3», uno dei colossi della telefonia, oltre che foto, sorrisi dell'interlocutore e telegiornali si apprestava ad offrire anche i film di prima visione. Questa la cronaca degli eventi: a ottobre il gestore telefonico 3, che da un paio di anni ha lanciato con grande successo sul mercato i videofonini raggiungendo i quattro milioni e mezzo di utenti, annuncia che prestissimo sui mini-schermi sarà possibile vedere film di prima visione, appena dieci giorni dopo l'uscita nei cinema. L'appuntamento è al 7 novembre con «The interpreter», l'ultimo film di Nicole Kidman uscito nelle sale il 28 ottobre. Costo dell'operazione: 9 euro, non poco per vedere un film su uno schermo da due pollici. Insomma il costo è grande, lo schermo è piccolo: non si pensava che le polemiche sarebbero state molte, a parte quelle dei polemizzatori di professione ospiti fissi dei talk show. E invece no. Agli esercenti delle sale cinematografiche la cosa non va giù, soprattutto non va giù che nessuno li abbia consultati. Insomma il 7 novembre la Kidman non arriva sui telefonini e, per il momento, non arriveranno nemmeno altri film di prima visione. Ma la storia non finisce qui. Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa, grande casa di distribuzione cinematografica, si dice contrario alle uscite in contemporanea cinema-telefonino: «È la sala che stabilisce il valore del film anche per le ulteriori modalità di sfruttamento». Aggiunge però che «è chiaro che non si può ignorare l'evoluzione tecnologica. È un argomento su cui dobbiamo confrontarci con serenità». E non ha idee diverse Giancarlo Leone, amministratore delegato di Rai Cinema 01 Distribuzione: «Non faremo accordi con operatori wireless fino a quando non vi sarà tra tutti gli interessati una intesa formale sulla regolamentazione delle window», cioè sui periodi che devono intercorrere tra l'uscita al cinema di un film e il passaggio a televisione, dvd, videocassette e... telefonini. Insomma per il momento il discorso è sospeso in attesa di regole, ma i film sul telefonino, pardon, videofonino, sono ormai una realtà. Ma una realtà che non deve preoccupare, assicura il professor Roberto Faenza, scrittore, docente universitario e regista tra i più apprezzati del panorama italiano, autore di grandi film come l'ultimo «I giorni dell'abbandono», e poi «Prendimi l'anima» (2003), «Sostiene Pereira» del '95, «Mio caro dottor Grasler», dell'89. Una vera autorità in materia di cinema e nuove tecnologie. «Certo - ammette Faenza - l'idea che un film di un'ora e mezza come "I giorni dell'abbandono" possa essere visto su un mini-schermo fa inorridire, ma il punto è un altro. Oggi gli operatori offrono i film sul telefonino come una curiosità, perché non hanno altro, ma entro cinque anni ci saranno dei prodotti ad hoc. Non è possibile fermare le nuove tecnologie, come i computer e Internet. Per i telefonini si aprirà un mondo di mini-serie, con filmati di due o tre minuti. Ci sono già molti produttori che stanno lavorando a questo. Un nuovo mercato che offrirà grandi possibilità ai giovani, soprattutto a quelli che oggi si occupano di cortometraggi e non hanno sbocchi. E presto - conclude - Internet farà chiudere i noleggiatori di videocassette e dvd. Chi andrà più a noleggiare un film, quando è possibile scaricarlo via Internet?»

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