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Flop Mediaset: allarme rosso dei pubblicitari

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Domenica altra giornata nera. Delude anche «Sacco e Vanzetti»

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Questa la chiave di lettura del responso dell'Auditel per la giornata di domenica scorsa che ha penalizzato in maniera preoccupante la Tv commerciale, in difficoltà dall'inizio del periodo di garanzia. A soffrire è stata in particolare Canale 5, non solo nella prima serata ma lungo tutto il day time. Persino uno dei prodotti di punta, la fiction «Sacco e Vanzetti» con Ennio Fantastichini e Sergio Rubini, in onda sulla prima serata di Canale 5, ha fatto registrare un misero 13,68% di share, con 3.231.000 spettatori, surclassata dalla serie «Provaci ancora prof», con Veronica Pivetti che ha conquistato 8.290.000 italiani sintonizzati sulla concorrente Raiuno, con il 31,75% di share. A causa del deludente ascolto della prima puntata, ieri sera, con una mossa a sorpresa, giustificata dalla volontà di voler evitare un altro scontro, la seconda puntata di «Sacco e Vanzetti» è stata spostata su Retequattro. In sostituzione, su Canale 5 è andato in onda il film «Prima o poi ti sposo». Il risultato della fiction di Raiuno è, per molti aspetti, più consistente ancora di quello raggiunto da «Il maresciallo Rocca» di cui la Pivetti è stata coprotagonista. Anche «Buona domenica» ha ceduto rispetto ad una «Domenica in» che, nata in sordina e con pochissime speranze di successo, ha dominato per tutto l'arco del pomeriggio esplodendo nel gran finale di Pippo Baudo che ospitava Roberto Benigni e Claudio Baglioni. Sono stati, infatti 8.138.000 i telespettatori che hanno scelto la terza parte di «Domenica in. Ieri, oggi e domani», consentendo a Baudo un riscatto della propria immagine e facendo incassare a Raiuno il 40,69% di share. Persino la prima parte di «Domenica in» gestita da Mara Venier ha prevalso, anche se di poco, sul contenitore festivo di Maurizio Costanzo su Canale 5. I numeri: 25,32% per la Venier in chiave tutta femminile, e 23,09% di share per «Buona domenica». A rendere ancor più preoccupante la situazione Mediaset, si aggiunge anche il risultato penalizzante del Tg5 delle 20 di domenica scorsa che ha conquistato solo 3.231.000 spettatori, con il 19,32% di share rispetto ai 9.410.000 del Tg1 di Clemente Mimun che ha portato a casa il 37,40% di share ed ha visto prevalere persino lo Speciale Tg1 della seconda serata su «Terra» di Canale 5. Il principale notiziario della prima rete è stato trainato della «Domenica in» di Baudo. E a confermare le acque agitate in casa del Biscione c'è l'ipotesi di una riduzione di «Matrix» ad una sola data settimanale, visto che Mentana sarà impegnato a preparare l'appuntamento domenicale con «Serie A». «Indubbiamente questa situazione di defaillance in cui versa Mediaset rappresenta un danno commerciale ed economico. Noi avevamo realizzato i nostri investimenti sulla base delle audience attese che invece sono risultate più basse. Significa che abbiamo raggiunto con minor precisione e minore frequenza il nostro target di riferimento. Significa ancora che il costo per contatto di uno spot, è stato pagato in più». È questa l'analisi di Alessio Fronzoni, responsabile per l'Europa e l'Africa del gruppo pubblicitario Leo Burnett che ha attualmente in video, sulle reti pubbliche e private, le maggiori campagne pubblicitarie, tra cui quelle della Tim e di Telecom. «Ovviamente, come sempre accade, cercheremo di spuntare prezzi minori per la prossima stagione di garanzia primaverile, ma siamo portati a considerare solo una defaillance ciclica in cui i due poli televisivi incorrono periodicamente, l'attuale situazione di Mediaset. E ci attendiamo un recupero». Edgardo Bianco, responsabile dell'agenzia pubblicitaria Dwa, è ancora più drastico: «Noi, attualmente, ci consideriamo in una fase di attesa, cerchiamo di capire le contromosse che la Tv commerciale vuole mettere a punto e solo dopo prenderemo l

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