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Bonolis non molla la trasmissione e svela in diretta gli accordi raggiunti con Mediaset

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«Io torno a Roma e Serie A mi segue»

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Questo passaggio, ha affermato, gli consentirà di dedicarsi alla preparazione de «Il senso della vita» nuovo programma della seconda serata di Canale 5, in onda dal 24 novembre, di gettare le basi di un varietà in prime time previsto all'inizio del 2006 e soprattutto di stare vicino alla sua famiglia. «Io ho bisogno di stare a Roma», ha affermato Bonolis in una telepredica che è andata in onda quando mancavano solo 15 minuti alla fine di «Serie A». Dunque il conduttore non lascia «Serie A», ma la fa trasferire nella Capitale con una mossa che gli consentirà di stare lontano, forse, dai quei «veleni» milanesi, di cui ha smentito l'esistenza, affermando addirittura di aver sempre lavorato bene con la redazione. Ma quando annuncia le novità Monica Vanali, che conduce il programma con lui, sembra rimanere a bocca aperta, come se non ne sapesse nulla. «Non ci sono disaccordi ma solo persone con cui si sta meglio o peggio» ha detto, definendo Ettore Rognoni, capo della redazione sportiva Mediaset, chiamato «El Penombra», uno che non va d'accordo neppure con se stesso. Sono queste le novità dell'attesissima puntata di ieri pomeriggio di «Serie A», dopo le polemiche degli ultimi giorni sui rapporti difficili tra Paolo Bonolis e la redazione del programma. Un Bonolis sornione, apparso più caricato che mai, ha fatto capire che avrebbe «esternato», ma considerandosi professionista del piccolo schermo, ha voluto dimostrare di non anteporre i fatti suoi privati alle esigenze del pubblico e lo ha fatto solo a fine puntata. «Tante cose vi devo raccontare sulla giornata calcistica di oggi, alcune le devo dire anche io in chiave del tutto personale», esordisce, mentre la Gialappa's lo incalza: «Paolo ti comunichiamo che restiamo a casa perché abbiamo la febbre», parodiando la telefonata di Bonolis sette giorni prima. A questo proposito Bonolis ha confermato la veridicità della sua indisposizione. Intanto nel parterre di ospiti sono apparsi, per la prima volta, due personaggi mai invitati prima: Marino Bartoletti, giornalista sportivo Rai e Massimo De Luca di Pressing Champion's Leaugue: era forse la dimostrazione di come la libertà di scelta degli opinionisti fosse oramai, per Bonolis una realtà? La puntata si è svolta all'insegna di una evidente goliardia sfoggiata da Bonolis. Ma ha anche puntualizzato che non era questo il suo lavoro, e che gli era stato chiesto di condurre «Serie A». Un programma, ha detto, che va benissimo, che si prefiggeva il 24% di share ed invece raggiunge il 26, anche il 27%. E se l'è presa con le troppe aspettative legate alla sua presenza. Niente miliardi in fumo, dunque, come viene scritto sui giornali che rispetto ai 58 milioni della popolazione italiana, non vendono poi tante copie, ha sottolineato.

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