Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Una piccola storia è buona se si crea un grande criminale

default_image

  • a
  • a
  • a

La cura che Fleming ha messo nella creazione dell'incredibile galleria di ceffi che hanno tentato di fare la pelle a 007 ha fatto scuola. E quando i terribili cattivi dipinti dallo scrittore sono arrivati sul grande schermo hanno cambiato la storia del cinema. A ragione. Perché quei killer sono il vero condimento che dà sapore alle avventure dell'agente segreto. A cominciare dai tre sicari, travestiti da mendicanti ciechi, che, camminando in fila indiana e tenendosi uno con l'altro aprono «Dr. No», arrivato in Italia con il titolo «Licenza di uccidere». E lo stesso dottor No, il vero grande nemico di quella avventura, è un impareggiabile cattivo. Stralunato studioso-imprenditore-dittatore di una piccola isola il dottor No piomba nella storia per caso. Infatti dovrebbe essere già morto, da tempo, visto che la mafia cinese gli ha fatto sparare un colpo al cuore. «Ma io ho una strana particolarità signor Bond - spiega lo stesso No a 007 - al contrario della maggior parte della razza umana ho il cuore a destra, non a sinistra. Per questo quel colpo non mi uccise». Che classe, che fantasia, di quelle che fanno la fortuna di un romanzo di avventure. Grandioso il nemico storico di 007, quell'Ernst Stavro Blofeld nato il 28 maggio 1908 (stessa data di nascita di Fleming), presidente della «multinazionale» Spectre, una «impresa privata per profitti privati», che si occupa di ricatti, racket, taglieggiamenti. Al cinema Blofeld avrà molti volti: da quello di Donald Pleasence («Si vive solo due volte», del '67) a quello di Telly Savalas («Al servizio segreto di Sua Maestà», del '69) e un gatto sulle ginocchia, ma è una invenzione degli sceneggiatori. Nei libri lo spietato imprenditore del crimine non ha questa nota rassicurante. Tra i cattivi c'è un italiano, Emilio Largo: ricchissimo, ufficialmente promotore di una associazione benefica francese per l'accoglienza dei profughi, in realtà specializzato in ricatti. Appare in «Thunderball». Al cinema aveva il volto del bravissimo Adolfo Celi. Nel romanzo di Raymond Benson, che sarà tra poco in libreria, «Conto alla rovescia», Bond se la deve vedere con le raffinate crudeltà del generale Wong e in più, dietro l'angolo, lo attende anche un altro nemico. Cattivissimo. In linea con la tradizione. A. A.

Dai blog