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Castellitto e Mazzantini coppia perfetta in «Zorro»

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PRIMA A ROMA

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Recitavano Strinberg e Cechov ed erano due grandi promesse del teatro italiano. Passati gli anni, non hanno deluso nessuna aspettativa, nè artistica (lui un attore famoso e bravo; lei una scrittrice best seller); nè privata (tre splendidi figli ne fanno una bella coppia innamorata). Ma agli amici e ai fan mancava il piacere di rivederli assieme in palcoscenico. Così si colora di una tinta speciale «Zorro», lo spettacolo che ha aperto la stagione della Sala Umberto a Roma, dove Castellitto e la Mazzantini leggono una bella storia, scritta da lei. «Zorro» non ha nulla a che vedere con il famoso spadaccino mascherato. È un senza fissa dimora, un homeless, un randagio. Il suo è il racconto di un'erranza, di gambe, ma soprattutto di zucca e di cuore. Castellitto e Mazzantini leggono questa storia minima, ma calda e appassionante in una scena nuda. Leggono e si alternano in quello che in realtà è un monologo. Ma sembra molto di più, perchè grazie alle loro voci, al ritmo delle parole, agli sguardi che si scambiano, sembra di assistere ad uno spettacolo molto più complesso. Così almeno lo ha accolto il pubblico della prima, composto in gran parte da compagni di lavoro a cominciare da Michele Placido, che nello stesso teatro fra due settimane andrà in scena con un monologo dedicato a Pirandello.

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