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CdA categorico contro Bonolis. Non può tornare, nemmeno alla radio

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Il "niet" all'ex conduttore di «Affari tuoi», a quanto si apprende, è venuto dalla quasi totalità dei membri del consiglio di amministrazione di viale Mazzini di fronte all'ipotesi avanzata dal direttore di Radiodue Sergio Valzania, di un passibile coinvolgimento di Bonolis in un programma dell'emittente da lui gestita. Quando si è sparsa la notizia, mercoledì pomeriggio, dell'eventualità di poter affidare a Bonolis una trasmissione radiofonica, forse addirittura a gennaio 2006, i consiglieri sia di maggioranza che di opposizione hanno fatto presente ad direttore generale Meocci, pur se in via informale, che una tale possibilità non andava neppure presa in considerazione. La notizia dell'arrivo di Bonolis a via Asiago, era venuta fuori a margine di una conferenza stampa per la presentazione dello sceneggiato radiofonico «Il nome della rosa» tratto dal libro di Umberto Eco e realizzato per Radiodue dove sta andando in onda. Il direttore Valzania era stato sollecitato ad indicare quale altro personaggio televisivo, oltre Fiorello che tornerà in radio il prossimo 7 novembre, avrebbe avuto piacere che avesse un programma sulle frequenze della sua emittente. L'indicazione di Paolo Bonolis era apparsa come una certezza, essendo state anche confermate, in ambienti vicini al conduttore, le voci di contatti con Radiodue. «Si trattava di un'attestazione di stima personale, non certo di una proposta concreta» ha invece, successivamente, puntualizzato lo stesso Valzania, facendo capire che la sua era più una battuta che una vera possibilità di coinvolgere Bonolis nella emittente da lui guidata. Valzania infatti afferma: «Alla sollecitazione su quale personaggio avrei voluto ingaggiare in futuro, ho risposto che Bonolis aveva già lavorato in passato con Radiodue ed ho sottolineato che mi avrebbe fatto piacere riaverlo nella squadra. Ma a parte il fatto che non ne avevo parlato con nessuno, mi rendo conto che questo non è il momento più opportuno. Bonolis è la persona più litigata del mondo con la Rai». Ed infatti sembra proprio che sia così. A Viale Mazzini non possono ancora dimenticare la maniera con cui l'uomo dai grandi ascolti è andato via dall'azienda. In particolare, poi, c'è ancora in discussione quella penale da 3,6 milioni di Euro che Paolo Bonolis dovrebbe pagare alla Tv pubblica per essere andato in onda con il suo nuovo programma dedicato al calcio, «Serie A» su Canale 5 lo scorso 28 agosto, qualche giorno prima della scadenza del suo contratto con la Rai. Valzania, però, alla fine si dice convinto che prima o poi, anche Paolo Bonolis come già altri personaggi, tornerà a Viale Mazzini. «Esiste un meccanismo di transumanza, i personaggi vanno e vengono: alla Rai si caricano ed a Mediaset si scaricano. Naturalmente dipende da caso a caso, ma il suo ritorno non è certo impossibile». Sulla questione Bonolis ha fatto sentire la sua voce anche il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce a cui lo stesso conduttore ha riconosciuto di aver fatto di tutto per trattenerlo in Rai. «Bonolis è uno dei migliori artisti con cui ho lavorato. Magari potessi averlo ancora. È un fuoriclasse autentico. È l'artista che tutte le televisioni vorrebbero avere», ha detto Del Noce che a proposito dell'andamento non eclatante del programma calcistico di Bonolis, ha commentato: «Credo che il calcio sia percepito dagli sportivi come una sorta di messa cantata, di liturgia. Chi segue le trasmissioni sportive vuol vedere soltanto i gol, le azioni, la moviola, non commistioni di genere». Infine Alessandro Curzi, consigliere anziano del CdA, invita a puntare sugli investimenti economici per il futuro della Rai ed a dimenticarsi dell'affare Bonolis.

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