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Paola Cortellesi: «Nei film più spazio al sociale». Fabio Volo: sbagliato parlare di crisi

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Dopo l'arrivo di Panariello e di Pieraccioni, ieri è stata la giornata dei premiati: Lisa Gastoni ha ricevuto il Premio alla carriera. A Fabio Volo è stato consegnato il premio come migliore attore dell'anno per aver saputo interpretare in modo mai banale, ma sempre sorprendente, il ruolo di «guastatore», di curioso di tutto, di non allineato nella tv. È venuto febbricitante, pur di non rinunciare alla premiazione Volo, per il quale «il premio non è un valore aggiunto». «Sono abituato ad impegnarmi comunque», ha detto e, riferendosi alla crisi del cinema italiano ha aggiunto: «Crisi è una parola che sento nominare fin da piccolo. Forse, è sbagliata la distribuzione del denaro, nel cinema come in altri campi. Anche la musica è piena di grandi talenti che suonano chiusi nelle cantine, mentre le serate sono piene di pessimi cantanti». «Essere ricchi e non liberi non ha senso», ha concluso Volo che sta preparando il prossimo libro con Mondadori e il prossimo film diretto da Eugenio Capuccio dove sarà un avvocato alle prese con uno shock esistenziale che altera la sua quotidianità. Anche per Paola Cortellesi «è stato un onore essere premiata a Siena da Carlo Verdone, che è il mio idolo giovanile e senile. Non sono capace di fare la conduzione tv seriamente, anche nello show con Morandi e la Cuccarini ero la guastatrice: mi piace giocare e buttare tutto in caciara con ironia. Da lunedì scorso sono impegnata nel programma con la Gialappa's "Mai dire lunedì", dove faccio la parodia della Prestigiacomo e di una strozzina e sono poi testimonial della Amref. A dicembre debutterò nelle Marche con lo spettacolo teatrale "Gli ultimi sono gli ultimi", storia di una donna che si ritrova disoccupata al settimo mese di gravidanza e decide di minacciare la sua "capa" per riavere il proprio lavoro. Spero che la commedia ritorni a essere meno volgare e che approfondisca di nuovo drammi sociali con amarezza e ironia». Ieri è stata anche la giornata delle premiazioni per i vincitori del concorso internazionale, scelti da una giuria di studenti universitari fiorentini e senesi, presieduta dal regista Francesco Martinotti, che hanno assegnato il premio al film «Fremder Freund» (L'amico) del regista tedesco Elmar Fisher. Una menzione speciale è stata poi data all'attrice Nina Waha, con la targa d'argento del Terra di Siena consegnata dal sindaco Maurizio Cenni, per il film «The Babylon Disease» dello svedese Daniel Espinosa, che si è lasciato apprezzare per la contaminazione di più generi cinematografici per rispecchiare il vuoto esistenziale di diverse generazioni messe crudelmente a confronto. Fuori concorso è stato infine presentato «Texas» di Fausto Paradivino: erano presenti ieri a Siena, oltre al regista, gli interpreti Carlo Orlando e Iris Fusetti.

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