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Arriva a Roma la storia di Nebiolo, tra dive decadute e improbabili cantanti

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Poi la storia, forse per rifarsi di tanta impudenza, li cancella, li dimentica, li sbatte in soffitta. Ecco a questi, ma anche a tanti altri, ha dedicato un libro Gino Nebiolo, giornalista, scrittore, decano dei corrispondenti che per quarant'anni ha «prestato servizio» alla Rai. Le tante personalità conosciute, inseguite, intervistate e con alcune delle quali ha anche stretto amicizia, le ha condensate in «Vite fuori misura» (Utet, 304 pagine, 19 euro). Nebiolo, giornalista di razza, cesellatore di ritratti, non ha la pretesa di regalarci complesse biografie o gossip di bassa lega: presenta i suoi profili, divertenti e divertiti, visti da un punto d'osservazione privilegiato. Così tra le perle di «Vite fuori misura» troviamo quella del torero El Cordobés, di Juliette Gréco, del subcomandante Marcos. E un libro così non poteva che avere un adeguato battesimo. L'autore presenta al mondo la sua creatura oggi, a Roma, alle 16,30 al Residence Ripetta (in via di Ripetta 231). Accanto a Gino Nebiolo ci saranno l'onorevole Marco Follini, il senatore Lino Iannuzzi («È il padrino del mio libro», rivela l'autore) e i giornalisti Sandro Fusina e Monica Maggioni. Nebiolo promette che la presentazione sarà divertente e ha certamente ragione perché parteciperà anche uno dei personaggi dei quali ha scritto nel suo libro: Angelo Manzotti, detto «voce d'angelo», famoso cantante sopranista, specializzato nell'interpretare parti che per il tono di voce ci si aspetterebbe più consone ad artiste femminili. «Voce d'angelo» arriva direttamente dalla Germania e, accompagnato al piano, darà vita alla «colonna sonora» dell'appuntamento. Gino Nebiolo, che è anche il creatore del proverbio «di piacere a tutti non riesce nemmeno alla pizza Margherita» (dal libro «Oddio, non ho letto Proust»), per i ritratti di «Vite fuori misura» ha potuto contare su una lunga carriera: corrispondente della Rai da Parigi per dieci anni, per nove dal Cairo, poi Madrid, Buenos Aires, la Cina. Ha diviso il suo libro in gruppi. Ci sono i personaggi che danno spettacolo: El Cordobés, la ballerina di tango Carmencita e poi la Dietrich, che Nebiolo ha inseguito per intervistare, ormai anziana, sfuggente. «Alla fine la trovai - racconta lo scrittore - Fu un'impresa, ci siamo parlati attraverso una porta chiusa». Tra i guerriglieri ha messo Arafat e poi il subcomandante Marcos, «per il quale - aggiunge Nebiolo - il presidente del Messico interruppe una seguitissima, lacrimosa telenovelas, annunciando trionfalmente che era stata scoperta la sua vera identità». Tra le donne e la politica ci sono la vedova Mitterrand e Isabelita Peron. Nel libro c'è anche il principe di Cerveteri, conte di Vignanello, marchese di Riano, nobile di Viterbo don Alessandro Ruspoli, per tutti Dado. Alle intemperanze dell'amico, il mitico principe che girava per Capri con un corvo sulla spalla (e non un pappagallo, sbagliano in molti), Nebiolo ha dedicato un capitolo tanto curioso e appassionante da sembrare tratto da un romanzo. «Ma è tutto vero», assicura lo scrittore.

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