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GIOVANNI Masotti torna da giovedì 22 settembre con il nuovo appuntamento di Raidue, dedicato all'informazione ...

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«Ma nella "K" iniziale del nome, si cela una forte volontà di riscatto» anticipa il conduttore che però svela: «sul programma incombe la spada di Damocle degli ascolti che, se non rispecchieranno gli obbiettivi del 12% di share, sarà soppresso entro tre mesi. La controprogrammazione sarà forte sia in casa Rai (con Montalbano e Celentano), sia in casa Mediaset (con "Elisa di Rivombrosa")». Ma non basta. Masotti ci va giù ancora più duro: «La verità è che contro di me è in atto già da tempo una discriminazione politica che si è concretizzata in maniera forte nell'ultimo periodo della gestione di Cattaneo, quando per me già andare in onda rappresentava una sorta di miracolo. Ma se proprio qualcuno vuole allontanarmi dal mio posto dovrà farlo in maniera forte». Masotti, in Rai da 18 anni, ha conquistato, con «Punto e a capo», in onda con la sua sola conduzione, il 9,45% di share. Due punti in più rispetto alla prima fase del programma quando divideva la conduzione con Daniela Vergara. Il giornalista, attualmente vice direttore di Raidue per l'informazione, fa dunque nomi e cognomi di coloro che lo accusano di faziosità. E nella lista inserisce anche Sandro Curzi «che mi ha punzecchiato tutta l'estate per il mio modo di fare informazione faziosa», Petruccioli «che mi ha mandato a marzo una lettera definendo una mia puntata sull'Europa tendenziosa ed agitatoria e Rizzonervo che non mi ha risparmiato accuse». «Ma la mia faziosità - ribadisce Masotti - vuole essere di stampo anglosassone, nel senso che i telespettatori devono sapere come la penso politicamente. Il che non significa che non verrà assicurata la più ampia libertà di espressione a tutte le voci politiche». Com'era inevitabile su Masotti si è subito scatenata la bufera. Il Cda della Rai, all'unanimità, considerando lesive dell'immagine dell'azienda le dichiarazioni del giornalista ha invitato il direttore generale ad assumere nei suoi confronti «le determinazioni conseguenti». Il Cda, inoltre, punta il dito contro la scelta di parlamentari in carica come la Mussolini e Sgarbi quali opinionisti della trasmissione. Intanto bordate sono arrivate anche da alcuni componenti della commissione di Vigilanza Rai. Per Giorgio Merlo (Margherita) «Masotti si inventa inesistenti persecuzioni politiche, mettendo le mani avanti in caso di insuccesso». Mentre Esterino Montino (Ds) ritiene «volgare» la presa di posizione del giornalista e aggiunge: «Masotti ha iniziato la sua personale campagna elettorale visto che probabilmente sarà candidato per Forza Italia». Infine Alessio Butti (An) che plaude alla presa di posizione del Cda. Mar. Cat.

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