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Boncompagni è contento di non andare contro Paolino

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«È un orario più tranquillizzante - spiega il regista - perché non ho contro Bonolis con il suo programma di calcio. Anche se dall'altra parte ho due concorrenti potentissimi: speriamo bene». Non è stato facile però, ammette Boncompagni, dedicarsi nuovamente all'impianto della trasmissione, passata da un'ora iniziale a due. «È stato più complicato - dice ancora il regista - Purtroppo siamo stati costretti a modificare di corsa il programmna per quello che è successo con la perdita dei diritti. La Rai ha reagito in maniera diversa dal solito e ha deciso di dividere in tre parti il programma». Boncompagni ricorda le sue «Domenica In» di successo, ma non nega che all'epoca la concorrenza era diversa. «Ho fatto quattro "Domenica In", ma erano altri tempi, non c'era la concorrenza. Registravamo il 55% di share». In proposito racconta un aneddoto: «Alla terza puntata di una di queste "Domenica In" gli ascolti scesero dal 55 al 49%. Brando Giordani ci disse che dovevamo trovare subito dei correttivi per rialzare gli ascolti, che erano già altissimi. Ma erano altri tempi...». Boncompagni ribadisce il suo rapporto «ottimo» con la conduttrice Mara Venier, ma anche quello con Baudo, perché «è un amico. Sono contento di lavorare assieme a lui perchè ci conosciamo da quarant'anni - conclude Boncompagni - e da tanto ci dicevamo di voler fare qualcosa insieme».

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