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di DINA D'ISA DOPO I VARI adattamenti cinematografici tratti dai fumetti della Marvel - primi fra tutti ...

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Si tratta del film «I Fantastici 4», diretto da Tim Story, prodotto da Chris Columbus - lo stesso che ha realizzato le fortunate pellicole di Harry Potter, incluso l'imminente «Harry Potter and the Goblet of Fire» - e interpretato da Ioan Gruffud (Reed Richards, alias Mr. Fantastic), Jessica Alba (Susan Storm, la Donna Invisibile), Chris Evans (Johnny Storm, ovvero La Torcia Umana) e Michael Chiklis (Ben Grimm, detto La Cosa). Anche se il film è già uscito la scorsa settimana con 250 anteprime nazionali, è ufficialmente atteso nelle sale il 16 settembre, insieme con una ricca linea di prodotti e persino con una festa a tema - il 10 settembre - negli Store Toys Center italiani. Nel film domina la favola tecnologica, tra umorismo, tensione soft, prevedibili avventure e più di 800 effetti speciali: il Dr. Richards è al comando di un progetto spaziale, finanziato dal suo vecchio rivale, Victor Van Doom, alias Mr. Destino (Julian McMahon). L'obiettivo è penetrare in una tempesta cosmica per decifrare il segreto del codice genetico umano: ma la missione fallisce e le radiazioni cosmiche mutano geneticamente l'intero equipaggio, compreso il crudele Mr. Destino con il quale i Fantastici 4 si troveranno a lottare, fino a ridurlo in una statua di metallo che viene misteriosamente spedita su una nave verso la Siberia, tanto da far supporre l'ideazione di un altro sequel, magari meno scontato del prequel. Sebbene il regista abbia offerto una chiave di lettura socio-politica che apre un'epoca costellata da semplici valori familiari, da mini divi dei reality show e da una pseudo cultura attratta dalla debole ossessione per la celebrità, ciò che più attrae del film è La Cosa. Ovvero l'enorme mostro di roccia, plasmato da un guscio in schiuma, dal peso di 20 chili e spesso dai 7 ai 10 centimetri, nel quale viene avvolto l'attore Chiklis dopo un trucco di quattro ore. È davvero fantastico vederlo correre nel Baxter Building - un edificio Art Deco di Manhattan - e seguirlo nei suoi emozionanti salvataggi sul ponte di Brooklyn. Forse perché, al contrario di Hulk, sotto quell'ammasso di roccia batte un cuore vero: «Ed ecco perchè - ha dichiarato il regista - è stato indispensabile che a generare il personaggio de La Cosa fosse un attore e non un computer».

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