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La Fracci torna a danzare nell'omaggio a Boccherini

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Stasera, come del resto già ieri, nella Villa Oliva di San Pancrazio (Lucca) la Fracci interpreta lo "Stabat Mater" (1800) di Luigi Boccherini per soli, coro e orchestra, nella coreografia di Luc Bouy su testo di Jacopone da Todi, nell'adattamento di Beppe Menegatti regista dello spettacolo. Voce recitante è Cosimo Manicone, voci soliste Rosa Anna Peraino, Isabella Amati, Domenico Menini: il coro de "I Cameristi" di Silvano Pieruccini e l'Orchestra da Camera "Luigi Boccherini" saranno diretti da Herbert Handt. Otto danzatori affiancheranno Carla Fracci, ricordandoci probabilmente la sua "Meditazione" inserita nella recente "Thaïs" di Massenet all'Opera, per l'intatta leggerezza, che l'ha resa celebre nei ruoli del repertorio romantico. Ma Carla Fracci ha oggi premesso allo spettacolo una forte dichiarazione contro la guerra, che non possiamo ignorare per l'autorevolezza della sua voce: «Lo "Stabat Mater" è la nascita dell'amore, dei figli, del dolore che segue la perdita della creatura che è nata da te. È la guerra l'orrenda genitrice del terrorismo. Finchè i potenti non decideranno di smetterla con la guerra, non si risolverà l'altro terribile movimento degli altri uomini che è il terrorismo».

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