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Con «Danny the juniors» un tuffo negli anni '50

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Dozzine i musicisti invitati: in rilievo gli inglesi Roomates, i finlandesi Snoot and His Hogs of Rhythm, gli scatenati texabillj Rockets, per non parlare del giovanissimo pianista marchigiano Matthem Finger Lee, acrobata della tastiera. Ma la formazione più attesa era quella di Danny the juniors, attivi da oltre 50 anni. Per la prima volta in Italia, il gruppo, perso il suo leader, guidato dagli originali membri Joe Terranova e Frank Maffei, ha strapazzato la platea del foro annonario, infilando una serie di classici del proprio e dell'altrui repertorio. Giacche rosse e scarpe di coppale, Terranova e compagni non si sono arrestati davanti a nulla: repertorio napoletano, italiano, italoamericano, Las Vegas Stail, puro intrattenimento Rock and roll, fino alla frenesia collettiva durante l'esecuzione di «At the Hop», loro numero uno in tutto il mondo nel 1957. Fu il presentatore televisivo Dick Clark a trovare questo titolo mentre il gruppo intendeva usare il termine «Bob», un omatopeico che in realtà richiamava il jazz piuttosto che la musica giovane degli anni Cinquanta. Graditissimo ospite d'onore della manifestazione è stato Renzo Arbore, sincero appassionato degli anni Cinquanta. «Per diciassette settimane ho parlato in tv dei ragazzi di Senigallia — ha detto lo showman pugliese acclamato a furor di popolo sul palco — ora che li posso vedere da vicino, dico che siete voi i ragazzi di Senigallia, i favolosi ragazzi di Senigallia. E allora vi dico: viva il Rock and roll!» Effettivamente con il loro modo di ballare e di vestirsi i ragazzi di Senigallia sono stati i protagonisti di «Speciale per me», lo show che ha segnato il rientro in tv di Arbore. Se durante la trasmissione il loro entusiasmo è stato contagioso, qui in veste di organizzatori, hanno fatto ancora meglio, coinvolgendo per una settimana, non solo la città ma schiere di appassionati provenienti da ogni parte del mondo. Dopo Arbore si è presentato, con l'immancabile gruppo di amici fra cui il «bravo presentatore» Antonio Stornaiolo il produttore di «Speciale per me» Ugo Porcelli, nonché Greg (in perfetto stile buddy holly) e Charlie Canon, che nel programma faceva l'aiuto cuoco e che, sul palco di Senigallia, ha sfoderato tutto il suo amore per il repertorio di Louis Jordan. Ma per capire l'enorme successo del Summer Jamboree occorre calarsi nel culto e nella cultura degli anni Cinquanta, esaltati al loro massimo livello nella città marchigiana. Abiti, capelli, memorabilia, auto, dischi, atteggiamento, qui è tutto ante 1958, anno di demarcazione dello stile rock, dove rigore e amore vanno d'accordo con divertimento. Tutti elementi che fanno del Summer Jamboree di Senigallia uno degli appuntamenti di un genere che non muore, non sopravvive, ma addirittura si autoesalta alla grande. Uno stile che probabilmente non fu rivoluzionario ma sfacciatamente ribelle.

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