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ÈLA CRONACA di un'Italia piccola e coraggiosa quella descritta nella mostra «Siena 1939-1945.

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Il curatore dell'iniziativa, Fabio Torchio, sottolinea che l'esposizione fotografica è dedicata a sovrintendenti e funzionari che durante la seconda Guerra mondiale seppero proteggere quello che amavano: l'arte. «Difesero quei monumenti e quegli oggetti - spiega - che allora consideravano loro, cioè dei cittadini e che oggi si è capito invece che sono patrimonio dell'Umanità». La mostra è dedicata all'attivissimo funzionario Enzo Carli o al sovrintendente Pèleo Bacci. «E anche al sovrintendente Raffaello Miccoli - afferma Torchio - una persona poco considerata, perché signorile e tranquilla. Ma di quell'uomo Rodolfo Siviero, famoso per aver recuperato tante opere d'arte trafugate dai nazisti, raccontava un aneddoto. Una volta, durante la guerra, una bomba cadde nel cortile della Sovrintendenza e non esplose. Tutti si allontanarono ma Miccoli - conclude Torchio - andò a raccoglierla e la buttò lontano». A. A.

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