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di ALESSANDRO MASI * SITUATA in posizione ideale sulle vie del «Mercosur», quasi in linea retta sull'asse ...

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000abitanti di cui la metà di origine italiana con molte discendenze regionali venete, piemontesi e trentine. Come per tante città argentine, anche Rio Cuarto raccoglie la comunità dei nostri connazionali e dei loro discendenti intorno ad un Circolo o un Comitato della Dante Alighieri, sia per lo studio della nostra lingua e cultura, sia per tenere vivi i legami con la tradizione tra le giovani generazioni. Soprattutto quest'ultimo fenomeno, già considerato qualche tempo fa in tutta la sua importanza anche per altre regioni del mondo, si evidenzia in forte crescita anche in Argentina tra nipoti e pronipoti di terza o quarta generazione che, pur essendo figli di naturalizzati argentini, non intendono recidere il cordone ombelicale che li tiene uniti idealmente all'Italia. Ed è proprio per questo motivo che alcune amministrazioni locali in collaborazione con le nostre rappresentanze diplomatiche stanno compiendo investimenti coraggiosi con l'ampliamento o la trasformazione di molte delle oltre cento sedi della «Dante Alighieri» operanti in loco in veri e propri collegi di studio a servizio delle comunità locali. Era già accaduto nel 2004 - sempre nella Circoscrizione consolare di Cordoba, e più precisamente a Villa Maria, cittadina di circa 100.000 abitanti, con l'inaugurazione della scuola «Estela Trento» della Dante Alighieri. Ministro federale della Cultura e giunta municipale in testa avevano dato vita a quella che oggi è una realtà concretamente operante per tutti i figli di discendenti italiani che hanno scelto di educare i loro giovani secondo un modello didattico in cui la lingua e cultura italiane sono al centro dei programmi. Per l'occasione fui invitato a prender parte alla giornata inaugurale che per l'intera provincia, lo posso testimoniare, fu un vero e proprio evento con tanto di banda musicale e tricolori ovunque. Tale fenomeno oggi si ripete di nuovo a Rio Cuarto con la posa in opera della prima pietra di quello che, secondo il progetto dell'architetto cuartense Daniel Quinzi, anch'egli discendente di emigrati lombardi, diverrà il centro d'irradiazione culturale della Dante Alighieri più grande della città. «Asì serà el nuevo Colegio Dante Alighieri», sarà così la nuova scuola di Rìo Cuarto! esclama con emozione Daniel Quinzi di fronte alle telecamere dei giornalisti che lo intervistano. In effetti il progetto (2200 m2) ha del grandioso con ingresso da Plaza Italia, punto di ritrovo e via via verso la Biblioteca dove verrà conservato un bellissimo busto di Dante, e poi su su verso il Refettorio, le aule e i laboratori. C'è perfino un «acueducto», un acquedotto ricostruito a memoria della storia d'Italia e considerato il simbolo che costituisce il legame «fundamental a la humanitad de la cultura grecolatina». Passi pure la piccola ingenuità, ma cos'altro poteva desiderare di più una città in cui la lingua italiana è Lingua Seconda nelle scuole pubbliche ed è la prima offerta formativa grazie ad un accordo siglato nel 1997 tra il Consolato generale d'Italia e la Provincia di Cordoba che ne assicura il rispetto nel più vasto programma del multiculturalismo? «Ritengo che il governo italiano abbia fatto molto finanziando gran parte di questa operazione - afferma Nicola Di Tullio, Console generale a Cordoba, uomo di grande rigore intellettuale e morale - Operazione che si può senza ombra di dubbio considerare strategica per lo sviluppo dello studio della nostra lingua e cultura in una delle province di Cordoba con la più alta densità di popolazione a discendenza italiana. Come già è stato per Villa Maria, il Colegio Dante Alighieri (si chiamerà veramente Colegio e non Escuela!) rientra in un piano più vasto di una rete scolastica bilingue già avviata da tempo grazie ai fondi dello Stato Italiano». Molto spesso nelle scuole italiane mi chiedono se la «Dante» esiste ancora e a cosa serve la tessera! * Segretario Generale Società Dante Alighieri

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